Luca Arduini, sono quello che sono grazie alla chitarra

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Luca Arduini e la sua chitarra. Non c’è genere musicale che non possa essere esplorato dalle sue dita, mixando passione e tecnica: metal, progressive, blues, rock, pop, cantautorato italiano. Un musicista completo e raffinato, anche grazie a numerose esperienze accademiche e, più recentemente, al corso di Didattica Musicale Integrata (DMI) un innovativo laboratorio musicale curato e promosso da Nicola Rosti e Modern Music Institute International, con insegnanti altamente specializzati.

Luca ha scoperto la musica abbastanza tardi, più o meno all’inizio delle scuole superiori, anche se l’amava da sempre. Riteneva però che non fosse una dimensione alla sua portata e così disegnava a mano libera (altra sua passione) ascoltando musica. “Ero una ragazzo molto introverso e non avevo troppo piacere di aprirmi ad esperienze che potevano espormi” racconta. Poi, è stata proprio la chitarra ad aiutarlo ad uscire dal guscio.

La scintilla scoccò grazie ad un’insegnante che offriva, oltre alla teoria, lezioni di pratica tra piano, chitarra classica e flauto. Luca pensava che il piano fosse più facile, più alla sua portata, ma dietro motivato suggerimento, alla fine scelse la chitarra classica. Un giorno, per una dimenticanza fortuita, o fortunata, cominciò ad usare la chitarra elettrica. Il ricordo è indelebile: “Era una Fender Squire azzurra e la attaccai direttamente all’impianto… ora un set-up impensabile per i miei standard, ma quel giorno mi divertii un casino, suonai bene e fu un momento quasi magico.”

Poi fu la professoressa a spingerlo ad acquistare una chitarra elettrica, e lì cominciò la storia vera.

“Ho frequentato per tre anni l’Accademia di Cattolica – continua Luca Arduini –  una realtà locale che nella mia zona ha sfornato tantissimi talenti e musicisti eccezionali. Floriano Cavoli è stato il mio primo docente e la cosa che mi ricordo di più delle sue lezioni è l’energia che sapeva trasmettermi. Avevo una voglia enorme di suonare e di studiare, ho passato pomeriggi interi sullo strumento, grazie a lui. E ad ogni settimana la passione cresceva.”

Oggi, l’Accademia è cambiata. L’esperienza fatta da Arduini varcando la soglia del Teatro della Regina o del cinema Snaporaz per il saggio finale, era la stessa per tutti gli studenti, frutto di un metodo e di una filosofia di insegnamento altamente coinvolgenti. L’auspicio di tutti è che non si perda la tradizione che l’Accademia ha portato avanti per decenni.

“Successivamente – dice ancora Luca – ho frequentato il Modern Music Institute di Riccione per 4 anni con il grandissimo Claudio Pietronik. Se l’Accademia mi ha dato energie e passione, qua ho concretizzato quello che avevo imparato, studiando la chitarra elettrica in maniera completa, seguito da professionisti di alto livello.”

Non fu tutto facile, né semplice: la scuola, gli esami, il lavoro e, allo stesso tempo, studiare musica. “Ma sono sempre stato testardo – precisa – e ho avuto la fortuna di poter contrare su persone fantastiche. Le soddisfazioni non sono mancate. Rifarei tutto da capo subito!”

La caparbietà nei confronti degli obiettivi porta sempre ottimi risultati, e così, dopo il diploma a pieni voti, Luca Arduini è passato alla sede di Verona del Modern Music Institute sotto il presidente Alex Stornello, dove tutt’ora frequenta le sue lezioni e lavora continuamente per crearsi un futuro con questo marchio e realtà didattica di altissimo livello. Passo dopo passo, lui stesso è diventato insegnate presso la loro sede di Riccione.

Ma per un musicista, non c’è solo lo studio. C’è anche il palco. Un musicista vero è solo quando suona. La storia di Luca Arduini, in questo senso, è simile a quella di tanti altri ragazzi, che da fan sfegatato di un gruppo, pian piano ne diventa parte integrante. “Eravamo un gruppo di ragazzini con la passione per l’hard rock – ricorda – con loro ho sviluppato ciò che trattavo durante le lezioni negli anni dell’accademia.” Quando il gruppo si è sciolto, ha provato di tutto, i generi più disparati, sale prove, cene insieme agli amici, palchi, risate e tanta musica, per puro divertimento.

Magia della chitarra, che apre mondi, che favorisce le amicizie, che aiuta ad essere uomini. Finché arriva la maturità e si sente il bisogno di intraprendere una strada più lineare, scelte più ponderate.

“Adesso ho un trio acustico favoloso – commenta – con cui giro per la Romagna, e non solo, da almeno tre anni. Ci chiamiamo Little Shelter e arrangiamo successi del momento mettendoci anche del nostro. Mi piace soffermarmi soprattutto sulla cantante di questo progetto. Con lei, da ben otto anni condivido la passione per la musica live e gli stessi palchi, le devo tanto! Dal punto di vista elettrico, suono con gli Akai Hana, band alternative rock, inedita, con cui ho registrato il primo singolo “Lies” e a breve uscirò con dei progetti nuovi che ancora non posso svelare.”

Insomma una vita intensa, a contatto con ottimi musicisti, in un continuo, reciproco scambio di esperienze. Poi c’è l’aspetto “solista” e, su questo versante, Luca Arduini lavora moltissimo sui social media: “Penso che di questi tempi sia essenziale crearsi una figura professionale anche nel web e far vedere alle persone ciò che avviene all’interno della propria vita da musicista.”

Del resto, il web può portare tante possibilità lavorative, nuove opportunità, può creare le occasioni di sperimentare e dar modo di crescere su tanti aspetti magari fino a quel momento inesplorati. Arduini è presente su Facebok, Instagram e You tube, dove valuta proposte e collaborazioni, o si propone per un semplice, sano confronto.

Infine, la recente esperienza con DMI, del tutto diversa rispetto a quelle dell’intera sua carriera musicale. “Non è il solito corso che un musicista si potrebbe aspettare – spiega – personalmente mi ha arricchito, non tanto a livello teorico, quanto piuttosto in consapevolezza. Mi spiego meglio: ad ogni lezione, gli argomenti trattati andavano a toccare molteplici fattori, dalla psicologia alla filosofia, non si parlava solo di musica. Spunti, riflessioni e nozioni che mi hanno aiutato a prendere coscienza su come poter affrontare tematiche personali sotto più punti di vista.  Questo nella cornice di un ambiente sempre stimolante, interessante e aperto a tutto e tutti. La consiglierei ad altri musicisti, non tanto con lo scopo egoistico di trovare una soluzione ad un problema intimo, quanto piuttosto per iniziare un percorso, con altre persone, alla ricerca della conoscenza degli altri e di se stessi in maniera aperta e consapevole. Per quanto mi riguarda, ho iniziato questa percorso per diventare un buon insegnante e per migliorare come musicista. Adesso sono molto più tranquillo. Ora porto con me la consapevolezza di come poter affrontare tutto ciò con la tranquillità che prima non avevo.  Non ho le risposte ma posso provare cercarle, mentre prima, quando mi si poneva un problema, evitavo di affrontarlo per non espormi.”

Luca Arduini è troppo giovane per fare bilanci, ma quando si guarda indietro è soddisfatto: “La chitarra e la musica in generale, mi hanno fatto diventare la persona che sono. Ora penso solo di continuare così, puntando a vivere con la musica e la mia chitarra. I tempi sono difficili e l’Italia non è forse il paese più adatto per questa professione, ma sono convinto che non avrò di che pentirmi. La chiave di tutto e crearsi il lavoro dove non lo si trova.”

a.ve. 

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