“Ex Gratia” San Marino e il tardivo risarcimento inglese per il bombardamento

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San Marino. Il 26 giugno 1944 i bombardieri della Desert Air Force britannica bombardarono la neutrale e pacifica Repubblica di San Marino. Anche se l’obiettivo avrebbe dovuto essere la linea ferroviaria, centinaia di bombe fecero morti, feriti e gravi danni alle strutture architettoniche. La popolazione fu colta totalmente impreparata e si registrarono ben 63 caduti, per la maggior parte in Città. Nonostante la reazione immediata delle autorità sammarinesi, gli Alleati invasero di nuovo la Repubblica nel settembre dello stesso anno per inseguire i tedeschi in fuga verso nord.

Per effetto di quella che successivamente Winston Churchill avrebbe definito “un’operazione eseguita a seguito di informazioni sbagliate”, a San Marino fu riconosciuto solo molto tardivamente “ex gratia” un risarcimento di 80mila sterline.

Questo, in pochissime parole, il sunto di una storia che merita ancora di essere approfondita e di una serie di interrogativi tuttora irrisolti. È vero che le informazioni giunte agli Alleati erano sbagliate? È vero che San Marino aveva dato rifugio ad alcuni alti graduati dell’esercito tedesco? E, soprattutto, per quali motivi la vicenda del risarcimento si protrasse per ben diciassette anni?

“È interessante, direi quasi commovente – spiega Valentina Rossi – vedere come si siano mosse le nostre autorità, nonostante i pochi mezzi disponibili all’epoca, per far sapere al mondo del sopruso subito. Tanto che San Marino ebbe immediatamente la solidarietà internazionale, a cominciare dal Vaticano e dalla Svizzera. Eppure, nonostante le prime affermazioni di intenti del governo britannico, solo con una lunghissima ed estenuante trattativa si ottenne un modesto e tardivo risarcimento”

Sarà proprio la professoressa Rossi, ospite del Salotto promosso da Ente Cassa Faetano, a illustrare molti dei segreti che circondano la vicenda e a raccontare gli esiti preliminari della sua affascinante ricerca presso gli archivi inglesi, in particolare del Ministero della Guerra e del Ministero degli Esteri, dove numerosi documenti sono stati desegretati a partire dagli anni Novanta.

Laureata in Storia moderna presso l’Università di Bologna, Valentina Rossi ha successivamente conseguito il dottorato presso la Scuola Superiore di Studi Storici dell’Università di San Marino, occupandosi di Storia della Riforma protestante.

Formatasi anche come “Redattore editoriale nel settore letterario”, ha collaborato con diverse case editrici, curando alcune traduzioni dal tedesco e dal francese di testi di argomento religioso.

Nel 2003 ha iniziato l’attività di docente di materie letterarie presso le Scuole medie inferiori e superiori della Repubblica di San Marino e, dopo aver insegnato per alcuni anni Storia sammarinese nel biennio della Scuola secondaria superiore, è ora professoressa di Storia e Filosofia.

Ha maturato negli anni l’interesse per la storia locale, approfondendo in particolare le vicende della Repubblica nel XIX e nel XX secolo. Attualmente ha all’attivo diversi articoli e monografie su temi sammarinesi.

Un’esperta dunque, oltre che appassionata, capace di raccontare una pagina ancora per certi versi inedita della storia recente della Repubblica, chiudendo la stagione 2017 del Salotto letterario di Villa Manzoni nel segno di una tradizione ormai molto apprezzata. Un appuntamento con la storia, da non perdere, mercoledì 15 novembre alle ore 21. Ingresso libero.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.villamanzoni.org e sulla pagina facebook Villa Manzoni San Marino .

 

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