Michele Vasi, la chitarra, la musica, la vita

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La folgorazione con la musica e la chitarra più o meno all’età delle scuole medie e poi alimentata con la passione, lo studio, il perfezionamento, le esperienze. Michele Vasi è un altro giovane musicista che ha frequentato il primo corso di Didattica Musicale integrata (DMI), un innovativo laboratorio musicale curato e promosso da Nicola Rosti e Modern Music Institute International, con insegnanti altamente specializzati, e che da qui riparte con una carica completamente rigenerata.

Quando era ragazzino non era particolarmente attratto dalla musica, poi, a 13 anni, i suoi genitori gli regalarono una chitarra e lì, pian piano, scoppiò l’amore. “Cominciai a seguire un corso di musica moderna sotto la guida dell’insegnante Franco Gnassi – racconta –  presso la scuola Glen Gould di Bellaria/Igea Marina. Non ero molto entusiasta di seguire queste lezioni, ma dopo pochi iniziai a nutrire grande interesse per la musica classica, in particolare per il genere e metal, che da allora ho cominciato a studiare con estrema curiosità.”

Poi, come tutti i ragazzini, il primo approccio con le band romagnole, soprattutto metal, grazie alle quali si aprirono nuovi scenari: la possibilità di suonare live, di cimentarsi nella composizione di nuovi brani, di sperimentarli negli studi di registrazione, di mettersi in gioco e di fare esperienze formative importanti.

“Momenti indispensabili e opportuni per allargare le mie conoscenze – spiega Vasi – per collaborare con persone e sensibilità differenti, anche molto lontane o discordanti dalla mia mentalità.  Queste situazioni però sono state molto importanti per accrescere competenze e affinare la tecnica; per apprendere metodiche didattiche e più efficaci da trasferire durante i concerti live e nelle sezioni in studio; correggere lacune educazionali e perfino umane. Anche quando non tutte le cose andavano per il verso giusto.” Michele ricorda audizioni non performative e non convincenti, sezioni in studio vissute con presunzione, tentativi inefficienti per ottenere uno specifico risultato. Tuttavia, nessuna esperienza è fondamentalmente negativa se la si accoglie con cuore e mente aperti, scevri da pregiudizi e malafede. In ogni prova, anche se non è andata bene, c’è un aspetto positivo, che va colto e sfruttato. Tanto che ancora oggi, Michele partecipa volentieri a seminari di musica dai quali possono scaturire possibilità di collaborazione, a volte insperabili.

Tutte queste esperienze lo hanno portato quindi a diplomarsi presso l’Accademia di musica moderna MMi e, poiché è stato attratto per anni dalla musica metal, in particolare dalla velocità di esecuzione di brani virtuosi, (1000000 note – 600 bpm ..Malmsteen, Andi James, Jeff Loomis eccetera), solo in un secondo momento e “su consiglio di alcuni insegnanti” si è soffermato ad  analizzare anche note sentite e più ponderate, che hanno arricchito il suo percorso chitarristico e hanno colmato limite forse restrittivo.

“Parallelamente e in modo complementare allo studio chitarristico – precisa Vasi – ho preso lezioni di Home recording sotto la guida dell’insegnante Antonio Patanè, ho studiato armonia complementare e orchestrazione classica e ho preso lezioni di canto a fini compositivi che tuttora sfrutto in tutti i miei progetti musicali.”

Una formazione a tutto tondo, dunque, che oggi gli permette di gestire ben quattro progetti musicali:

Voices From Beyond – Heavy/Trash metal band di Riccione con un disco già all’attivo e il secondo in uscita nel 2018,

Give Up the Ghost – Progressive/experimental metal band con un disco all’attivo,

MVP( Michele Vasi’s Project) – Progressive/gothic metal solistic project con un singolo all’attivo e il primo disco in uscita verso ottobre 2018,

My Ages Two – duo acustico che suona cover country rock.

L’esperienza con la DMI, che Michele Vasi ha effettuato nei mesi scorsi “è stata fondamentale per quanto riguarda il miglioramento del mio percorso artistico, poiché ho avuto modo di confrontarmi con molti musicisti e non, attraverso laboratori di gruppo e prestando attenzione a molti aspetti che prima ritenevo superflui. In particolare ritengo di aver migliorato il mio approccio all’improvvisazione suonando in armonia con chiunque mi circondasse, senza dover sottostare ad alcuna regola musicale, pratica o teorica.”

Anche questa, un’esperienza molto positiva che il giovane musicista intende “consigliare soprattutto ai musicisti troppo abituati a suonare seguendo uno spartito o uno schema mnemonico, ma soprattutto a tutti coloro che in situazioni live sono soggetti a varie forme d’ansia provocanti apnea e staticità fisica.”

Il futuro? È sempre quello dietro l’angolo: non si vede, ma lo si può costruire. Come del resto Michele Vasi ha fatto sin da quando era ragazzino. “La mia ambizione – dice – è quella di poter mettere in pratica tutte le competenze che sto acquisendo in questi anni, facendo tesoro dei successi compiuti, degli errori commessi, di tutti i preziosi consigli che ho ricevuto, degli scambi di opinioni che tutt’oggi stanno contribuendo ad accrescere la mia formazione artistica.”

Sicuramente, con queste premesse, la fortuna sarà dalla sua parte

A.ve.  

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