Ouverture virtuosistica per il mese dantesco

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San Marino. Si è tenuto ieri, alla presenza di un nutrito pubblico, il primo appuntamento del ciclo di eventi danteschi organizzati dalla Società Dante Alighieri di San Marino. Nella suggestiva cornice di Palazzo Graziani, il maestro Marco Capicchioni ha affabulato i presenti tracciando un profilo biografico e artistico, ricco di note storiche e aneddoti, del grande compositore e pianista ungherese Franz Liszt, inventore del recital e autore della “Dante-Symphonie” e della ”Dante Sonata”, entrambe ispirate all’opera del Sommo Poeta, che egli conobbe tramite la raffinatissima contessa d’Agoult, sua compagna di vita.

Dopo aver indagato il rapporto tra i due geni – accomunati dalla vocazione al viaggio (anche Liszt, primo vero musicista europeo, fu “pellegrino”), dall’ardito temperamento latino e da una personalità e un talento eccezionali, che ne ha fatto due inarrivabili giganti  –  Capicchioni ha illustrato al pubblico i movimenti, i fraseggi e le melodie della “musica a programma” del virtuoso magiaro, volta a descrivere e narrare il viaggio del Fiorentino attraverso i tre regni (anche se, nella grandiosa sinfonia citata, il “Paradiso” è sostituito da un celestiale “Magnificat”).

Sono infine intervenuti gli allievi del Corso B e C dell’Istituto Musicale – Veronica Ceccaroni, Olimpia Cometa, Antonio Del Negro e Simone Favaloro – che hanno deliziato i presenti con alcuni studi (brevi brani nati per far impratichire i musicisti su una determinata difficoltà tecnica, ma che nell’Ottocento assursero a vera e propria forma d’arte) e brani dell’abate di Raidling. Ha concluso splendidamente la serata Nicola Giaquinto, laureando in pianoforte al Conservatorio di Parma, che ha eseguito, sulla scia del virtuosismo lisztiano, uno dei magistrali “Études-tableaux” di Rachmaninoff.

Come ha sottolineato in apertura il Presidente della Dante Alighieri, Franco Capicchioni, la collaborazione della Società con l’Istituto Musicale (che sicuramente proseguirà negli anni a venire) e con le realtà scolastiche locali, testimonia che la cultura sammarinese può e deve rinnovarsi grazie all’apporto, alle idee e ai talenti delle giovani generazioni.

 

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