Domenica 16 settembre la Conferenza sulla Sacra Sindone

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San Marino. La Comunità Monastica Adoratrici, invita la popolazione tutta ad una conferenza sulla Sacra Sindone che si terrà domenica 16 settembre con inizio ore 20.30 (20.45) presso la Chiesa di San Francesco – Via Basilicius, 33, 47890 Città di San Marino – Telefono: 0549 991157.
Il Relatore
La Conferenza è tenuta da un illustre relatore: il dott. Gaetano Blasi. Il dott. Gaetano Blasi da oltre 20 anni ha approfondito con uomini di scienza, di alta levatura nel loro campo di attività, le molte tematiche contenute nel Lino della Sindone. Fin dall’inizio, a questi convegni, ha voluto attribuire il titolo di : “ Scienza e Fede nella Sindone”. Pur essendo uno studioso del telo a lui piace definirsi, più che Sindonologo, “Ricercatore di Segni”. Considera questo telo un concentrato di “elementi, indizi e prove” che dovrebbero far riflettere l’uomo e portarlo ad approfondire e valutare ciò che è veramente importante per la sua esistenza.
Breve cenno sulla Sindone
La Sindone di Torino, nota anche come Sacra Sindone o Santa Sindone, è un lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, sul quale è visibile l’immagine di un uomo che porta segni interpretati come dovuti a maltrattamenti e torture compatibili con quelli descritti nella passione di Gesù. La tradizione cristiana identifica l’uomo con Gesù e il lenzuolo con quello usato per avvolgerne il corpo nel sepolcro. Il termine “sindone” deriva dal greco “σινδών” (sindon), che indicava un ampio tessuto, come un lenzuolo, e che se specificato poteva essere di lino di buona qualità o tessuto d’India. Anticamente “sindone” non aveva assolutamente un’accezione legata al culto dei morti o alla sepoltura, ma oggi il termine è ormai diventato sinonimo del lenzuolo funebre di Gesù.
Nota sulla Chiesa che ospita la conferenza
La chiesa di San Francesco è una chiesa di città di San Marino. Il convento annesso e la chiesa inizialmente avevano sede a Murata, presso la città di San Marino, ma poi papa Clemente VII concesse o spostamento della chiesa e del convento nella città di San Marino perché a Murata c’era pericolo di incursioni dei Malatesta. La costruzione venne cominciata nel 1351 e terminata verso il 1400, per la costruzione furono usati i materiali della chiesa e del convento soppresso. Il rosone fu coperto nel seicento ma è stato riportato alla luce nell’ultima ristrutturazione eseguita da Gino Zani che l’ha riportata in gran parte alle linee originarie.. Alla costruzione parteciparono sia maestranze sammarinesi che comacine, infatti vi figurano i nomi di Mastro Battista da Como e Mastro Manetto Sammarinese. Nel chiostro si trova la tomba del vescovo Marino Madroni, vissuto nel quattrocento che apparteneva ai frati minori conventuali. Nell’attiguo Museo San Francesco sono conservate tele del Guercino. La chiesa è costruita in stile architettonico romanico.

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