Un’associazione per la custodia della storia e della memoria del Montefeltro

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  1. Presidente Monacchi, come definirebbe l’Associazione Studi Montefeltrani ?

E’ una Associazione nata nel 1970 per valorizzare questo territorio il Montefeltro, che si identifica nella vecchia diocesi del Montefeltro risalente al VII secolo D.C., terra di incontri – scontri specie tra i Montefeltro ed i Malatesta.

  1. Se dicessi che l’Associazione è custode della memoria e della bellezza del Montefeltro faccio una buona sintesi ?

Sì e la storia del Montefeltro laddove vi sia carenza di documentazione cartacea, può avvalersi delle pietre e come sosteneva il Cofondatore della Associazione Francesco Vittorio Lombardi “nel Montefeltro sono le pietre che parlano” con manufatti vari ed un sistema di castelli quasi unico, la nostra Associazione è un deposito di memoria storica e culturale con oltre 100 volumi pubblicati dal 1970 ad oggi.

  1. Quale è il pubblico che segue le Vs attività; come Vi rapportate con le scuole e le nuove generazioni.

Il rapporto con le scuole e con i docenti è piuttosto complicato, non è facile avvicinare i giovani a queste tematiche complesse. Come Associazione cerchiamo di ampliare la nostra produzione con cinque collane editoriali, oltre ai canonici studi storici, una naturalistica dedicata al rapporto uomo – ambiente, una dedicata alla attività mineraria legata all’estrazione dello zolfo.

  1. La vostra Associazione ha numerosi rapporti esterni ed istituzionali, come sono le collaborazioni che avete con la Repubblica di San Marino ?

Con San Marino abbiamo rapporti molto stretti, che intendiamo continuare, come visibile sia nelle nostre collaborazioni, tra i quali cito lo storico sammarinese già Direttore dell’Archivio di Stato di San Marino, Cristoforo Buscarini, oltre a rapporti con enti sammarinesi come l’Ente Cassa di Faetano grazie alla cui collaborazione abbiamo pubblicato Il volume “San Marino 1462-1463. I patti di Fossombrone e la Bolla di Pio II“. il libro che ha vinto il premio Nazionale di Cultura Frontino e nel quale si descrive il passaggio storico  in cui San Marino vide raddoppiato il proprio territorio, senza più subire nei secoli significative variazioni confinarie.

  1. Uscendo dai confini nostrani, e guardando all’Europa notiamo come due grandi problemi irrisolti sino l’immigrazione dei popoli e la crisi fiscale ed economica degli Stati, da storico Le chiedo una Sua opinione.

Parecchi eventi che viviamo tendono a ripetersi in maniera ciclica, come se per una legge fisica si ripetano scontri, lotte, per arrivare poi ad una sorta di equilibrio, personalmente sono ottimista, credo che la storia della società vada verso il meglio.

  1. L’Europa è attrezzata per risolvere questi problemi ?

Secondo me no, L’Europa è nata male con, per e su una moneta mentre l’Europa a cui pensavano i fondatori, tra cui Spinelli era un’altra cosa, una Europa dei popoli, anche il trattato di Maastricht aveva come principio fondante quello della coesione sociale, ossia il popolo più forte aiuta il più debole , tentando di fra crescere i popoli in quanto europei, bene questo principio è stato disatteso, anche grazie all’aggregazione di nuovi paesi che hanno sì allargato l’Europa, ma da un punta di vista sociale ed economico e dei diritti erano popoli troppo differenti. L’Europa doveva essere delle popolazioni europee come diceva Spinelli, mi sembra sia diventata un’Europa delle banche e dell’euro.

  1. Nel 2010 il professor Giulio Tremonti l’allora ministro dell’Economia nel quarto governo Berlusconi, riferendosi al collega ministro dei Beni culturali Sandro Bondi che gli chiedeva maggiori investimenti ha dichiarato: «Non è che la gente la cultura se la mangia». Posso chiederLe di fornirci una Sua opinione su questa affermazione (in seguito smentita dal titolare)?

Sì non è stata una battuta felice, probabilmente forse estrapolata da un pensiero più complesso, è un’affermazione destituita di ogni fondamento, se vogliamo aggregare i popoli diversi, la cultura non solo si mangia  ma dà anche da mangiare.

  1. Sul sito della Vostra associazione (n.d.r. http://www.studimontefeltrani.it/ ho notato che avete dedicato una giornata di studio a Galasso di Montefeltro, perché è così importante ?

Galaxus come denominato nei documenti antichi, era cugino di Guido di Montefeltro il più grande condottiero del 1200, era capo delle leghe ghibelline in Romagna, è stato podestà in Arezzo, è stato per ben 4 anni podestà e nello stesso tempo capitano del popolo  a Cesena, figura questa nominata dalla emergente classe borghese, dimostrando una grande capacità di tenere in considerazione gli interessi della classe nobiliare e della nascente borghesia, condottiero anche di grande crudeltà come quando si tratto di punire i ribelli guelfi che vennero impalati. Tra i vari castelli Galasso possedeva un castello a Secchiano da dove controllava i transiti stradali verso la Toscana.

  1. Come si immagina l’Associazione da Lei presieduta, tra dieci, quindici anni ?

Io sto cercando dei giovani, forse li sto trovando che continuino questa esperienza, perché vi è ancora tanto da fare, nel prossimo cinque di febbraio pubblicheremo un testo di grande importanza contenente le 149 pergamene custodite dalle clarisse di Sant’Agata, forse il primo monastero di Santa Chiara in località Sant’Antimo, dato che i monasteri erano dei grandi archivi costituito da importanti documenti che testimoniano importanti passaggi di proprietà come rogati dai notai dell’epoca.

  1. Le lascio questo spazio per un Suo messaggio ai lettori Sammarinesi (e non solo…) che leggeranno la Sua intervista.

San Marino fa parte del Montefeltro, nel millenario abbiamo ricordato come secondo la tradizione nel trecento arrivarono come dice la tradizione, forse solo una leggenda dalla Dalmazia, Marino e Leone due scalpellini, e come i due patroni anche i rispettivi territori sono indissolubilmente gemelli e legati tra di loro anche da un punto di vista religioso.

Pietro Masiello

 

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