Cina, Amazon si arrende ad Alibaba e JD.com e chiude lo store online

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Amazon lascia il mercato cinese. D’altra parte la redditività del business nel Paese non giustificava l’impegno del gruppo americano, che si vede schiacciato dalla concorrenza degli operatori locali. Basti pensare che Tmall del gruppo Alibaba e JD.com controllano l’82% del mercato dell’ecommerce cinese, lasciando pochi spazi di crescita a chi viene dall’estero.

Il gruppo di Bezos, quindi, ha deciso di chiudere il negozio online in Cina che consente ai consumatori locali l’acquisto di beni da venditori locali, confermando le difficoltà a competere in loco con i colossi Alibaba e JD.com. «Stiamo notificando ai nostri venditori che non opereremo più la piattaforma su Amazon.cn (in lingua cinese, ndr) e che non daremo più i relativi servizi dal 18 luglio» si legge in un comunicato del gruppo americano.

«Stiamo lavorando con i nostri venditori per assicurare una transizione tranquilla, continuando a fornire la migliore esperienza possibile ai clienti» spiega Amazon, che precisa: «I venditori interessati a proseguire la vendita su Amazon fuori dalla Cina possono farlo con Amazon Global Selling».

Negli ultimi anni, la società ha rafforzato l’attività retail in Cina con crescente enfasi alla componente transfrontaliera e, di ritorno, ha registrato «una risposta molto forte da parte dei consumatori cinesi», soprattutto per la domanda di beni di alta qualità dal mondo. Una richiesta crescente che mette Amazon, grazie alla presenza globale, «in una buona posizione».

Il gruppo ha anche presentato un impegno sul fronte occupazionale. La compagnia, infatti, offrirà supporto ai dipendenti in esubero per la ricerca di posti di lavoro all’interno di Amazon e all’esterno, considerando la revisione in corso del suo network logistico. Infine, la vendita dei lettori digitali Kindle proseguirà in Cina insieme ai contenuti, così come continuerà l’offerta di
cloud computing via Amazon Web Services: «l’impegno di Amazon verso la Cina resta forte» assicura la società.

Il mercato cinese dell’ecommerce

Il mercato cinese dell’ecommerce oggi conta 722, 4 milioni di utenti, che spendono 899 dollari ciascuno in media all’anno online, secondo i dati di Statista . Da qui a quattro anni le stime sono di una crescita degli utenti a quota 931,8 milioni per una spesa annua pro capite di 984,91 dollari. Un dato che può aiutare a comprendere l’evoluzione del settore è quello dell’usio di internet in base alle fasce di età. Tra i 16 e i 34 anni il 96% dei cinesi naviga almeno una volta al giorno di internet. Percentuale che si abbassa al 74% tra i 35 e i 44 anni. Il crollo si ha otlre i 45 quando scende al 38% e oltre i 55 anni quando si arriva a 2 cinesi su 10. Ma quanto vale il mercato cinese dell’ecommerce? A conti fatti il mercato totale dell’ecommerce cinese, secondo Statista, vale ricavi per 584 miliardi di dollari e entro il 2022 potrebbe raggiungere quota 917,7 miliardi. A guidare le vendite è il comparto del fashion con un fatturato di 195,7 miliardi, seguito dall’elettronica di consumo e dai media con 131,8 miliardi di ricavi. In prospettiva, al 2022 il fashion potrebbe arrivare secondo le stime a 310,25 miliardi di dollari, mentre il secondo posto in classifica dovrebbe essere occupato dal comparto giochi e hobby con 193,69 miliardi.

Una fetta di ecommerce che fa gola non solo agli operatori locali, ma che richiede investimenti che devono valere la pena. E Amazon, almeno al momento, valuta che non sia così.

Fonte Il SOLE24ORE

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