One Gallery Outlet: braccio di ferro tra azienda, proprietà e politica

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Hanno incrociato le braccia proprio nei giorni di antivigilia elettorale. Non se lo aspettava nessuno, anche se le voci sulle difficoltà dell’One Gallery Outlet, lazienda sammarinese di Jarno Trulli, circolavano ormai dalla scorsa estate.

I dipendenti lamentano la mancato riscossione degli stipendi. L’azienda dal canto suo dice che il ritardo nel pagamento è di appena sei giorni e quindi non c’è un problema su questo tema. Poi parla di un problema con l’abitabilità dell’immobile (non di sua proprietà). Visti i problemi, l’ex pilotaJarno Trulli, socio unico, a settembre decise di chiudere i battenti. I segretari di Stato Iro Belluzzi e Marco Arzilli, secondo l’azienda, chiesero alla One Gallery di dare loro tempo per incontrare i proprietari della struttura perché – scrive l’impresa – non ci si poteva permettere “una cosa del genere prima delle elezioni”. Ribatte pure la proprietà che rigetta le accuse:” La proprietà è accusata da OGO di avere affittato un’immobile senza il relativo certificato di abitabilità; cosa non vera considerato che di questa circostanza si fa preciso riferimento nel contratto sottoscritto. Comunque è un problema puramente tecnico, visto che la dichiarazione di abitabilità è un procedimento meramente amministrativo.”

Il mancato pagamento del 50% dello stipendio di ottobre 2016, secondo gli impegni assunti dall’azienda, ha fatto scattare oggi lo sciopero di tutti i circa 70 dipendenti dello One Gallery Outlet: la manifestazione si è tenuta davanti alla sede di Dogana dell’azienda. Il centro era stato inaugurato lo scorso 24 marzo 2016 ma già operativo da gennaio 2016.

E se le cose dovessero andare avanti così, sarà difficile mangiare il panettone, e ancor più spegnere la prima candelina.

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