Piccola impresa: un’anomalia. Ma chi l’ha detto?

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San Marino. Dunque, per FIXING, noi piccoli imprenditori sammarinesi siamo un’anomalia. Lo afferma Daniele BARTOLUCCI su una doppia pagina, con la quale tenta di adombrare il ruolo della piccola impresa, esulta al fatto che ne sono sparite 1.200 negli ultimi 10 anni e tifa perché se ne chiudano ancora. Una proposta scioccante, che è contro i sacri principi stabiliti dalla nostra carta dei diritti che parla in modo chiaro: …l’iniziativa economica privata è garantita! Art.10. Tutti sono uguali difronte alla legge! Art.4… promuove le condizioni per l’effettiva partecipazione dei cittadini alla vita economica. Art.4. Garantisce la libertà d’associazione. Art.6. Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi con metodo democratico in partiti politici ed in sindacati. Art8. Tutti i cittadini hanno l’obbligo di essere fedeli alle leggi ed alle istituzioni della Repubblica, di partecipare alla sua difesa, e di concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro  capacità contributiva. Art.12

La nostra carta dei diritti è facile da leggere; facile da capire; non ha bisogno di essere interpretata, va solo rispettata ed attuata correttamente senza distorsioni.

Le vere anomalie sono altre, sono quelle che consentono di inventarsi le crisi aziendali per poi salvare la situazione in cambio di detassazione e favori vari. Sono quelle procurate da quell’odioso sistema del copia/incolla che ci sta privando di personalità e di sammarinesità; sono quelle che tendono a distruggere il nostro grande patrimonio culturale, sociale ed economico basato sulla grande disponibilità al lavoro, alla produzione di ricchezza per se e per gli altri e sulla solidarietà.

Le vere anomalie sono i tentativi di introdurre riforme copiate per trasformare l’Istituto per la Sicurezza Sociale in unità sanitaria locale; sono quelle che vorrebbero stravolgere il senso della grande riforma dei primi anni 80 con la realizzazione della Aziende Autonome di Stato ed in particolare quella dei servizi che è il secondo pilastro della nostra economia che per prima al mondo ha realizzato quel concetto di “Multiutility” che detto in inglese fa molto scic ma è la stessa cosa; quell’azienda  che appartiene al popolo sammarinese alla quale qualcuno vorrebbe sfilare parte del business dopo che  la stessa ha investito grandi risorse per la realizzazione delle reti che sono: di ottima qualità, di grande sicurezza, danno lavoro ai sammarinesi e servono all’Autonomia e alla Sicurezza del Paese.

Le vere anomalie sono la perdita di cultura, di senso dello Stato, di appartenenza, di rispetto delle tradizioni e della libera scelta sul come vivere e come distribuire la ricchezza garantendo a tutti diritti e non elemosina. A causa di queste vere anomalie c’è una deriva culturale molto pericolosa dovuta a quella serie di “Soloni” che vorrebbero insegnarci come sbagliare meglio, a fare le cose omologate ed utili per interessi diversi dai nostri, a limitare la nostra sovranità. Una aderiva che porta nuovamente al tentativo dei viceré a farci indossare il Képi che noi non vogliamo, che i sammarinesi non vogliono felici di sbagliare con la propria testa anziché chinarla a chi non ha certo la statura morale e culturale per potersi proporre a questo ruolo.

Il problema di San Marino non è la “disoccupazione” che potrebbe anche essere zero, il problema è la mancanza di una visione, di un progetto di rilancio della statualità della Repubblica, di recupero della sua immagine internazionale che non è stata certamente guastata dalle piccole imprese o i piccoli imprenditori che quando lavorano da soli non hanno i vincoli esasperati che si vorrebbero imporre anche a San Marino.

I lavoratori autonomi sono quelli che proporzionalmente pagano più tasse in barba alla carta dei diritti che prevede la proporzionalità e non certo la progressività. I lavoratori autonomi e quelli piccoli sono quelli che non chiudono mai, che spesso guadagnano meno dei loro dipendenti, che coinvolgono la famiglia nel lavoro di impresa ed assicurano ai propri figli e discendenti una buona qualità della vita senza mai chiedere nulla se non il diritto di libera impresa.  Manca una programmazione, manca una adeguata formazione per prevedere il ricambio anche nella PA che scarseggia di Medici e Paramedici, di insegnati e di professionisti che in un prossimo futuro, se non ci porremo rimedio con l’orientamento scolastico sarà un disastro.

Tutto ciò purché sia sostenuto da una forte sammarinesità dove ciò che non si conosce si studia e si progetta coinvolgendo le grandi potenzialità esistenti nel Paese con le quali la politica deve trovare il coraggio di confrontarsi ed utilizzare le loro grandi disponibilità.

Sammarinesità vuol dire apprezzamento di tre pilastri fondamentali: Sovranità – Autonomia – Sicurezza senza i quali non c’è speranza.

Fortunatamente anche l’articolista riconosce che sarà difficile che si possa obbligare la piccola impresa ad assumere personale a meno che non siano nuove imprese, per le quali sono previste agevolazioni e vincoli anche sui livelli di occupazione in funzione dell’ottenimento della residenza.

Questa sì che è la vera anomalia: obbligo di assunzione; imprenditori sammarinesi costretti a subire ogni tipo di angheria, spremuti da tasse illegittime; esclusi dalla possibilità di rappresentatività, impediti a diffonder un giornale; vessati da una serie di norme che ostacolano l’impresa e scoraggiano l’imprenditore mentre si fanno ponti d’oro per quelli che vengono da fuori; ma che bella trovata!!.

Cari amici imprenditori non lasciatevi scoraggiare da questa vera anomalia, rialzate la testa, difendete i vostri diritti che derivano dal Santo fondatore che ci ha lasciati liberi di essere uomini liberi e non dalle leggi spesso illegittime che si continuano a produrre ne dalle regole assurde che si vogliono imporre. Dice l’On. Pitteri del parlamento europeo, che è necessario introdurre un nuovo reato nei codici penali della UE: il REGOLICIDIO, perché di regole si può anche morire e di regole purtroppo si muore.

Godiamoci e sosteniamo la nostra libertà di impresa così com’è declinata dalla Carta dei diritti, non lasciamoci intruppare in modelli che non sono nostri e che non corrispondono all’interesse di San Marino.

Godiamoci le nostre libertà in generale, rifiutiamo qualsiasi tentativo di dividere gli imprenditori che hanno il sacrosanto diritto di organizzarsi come meglio credono senza vincoli e senza discriminazioni che rifiuteremo sempre. Godiamoci il nostro sistema di sicurezza sociale che non ha uguali al mondo; godiamoci la nostra “Multiutility” – AASS senza la quale bruceremmo ancora carbone e derivati spendendo molto di più; riportiamo all’interno della gloriosa Azienda il servizio trasporti proprio perché di “servizio” si tratta. Godiamoci e difendiamo il nostro amato Paese respingendo, come fecero i nostri avi più volte nei secoli, gli invasori, i corruttori, i portatori di cultura negativa, la malavita e quanti ritengono che noi siamo una razza inferiore o un popolo da sottomettere perché piccolo, inerme e troppo generoso.

Peppino Della Balda

 

 

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