Legge sviluppo: la CSU incontra il Segretario di Stato al Lavoro

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San Marino. La CSU ha incontrato il Segretario di Stato per il Lavoro sul progetto di legge sullo sviluppo.

Rispetto agli articoli 1 e 3 del progetto di legge, la CSU ha ribadito di essere d’accordo sugli incentivi alle aziende che assumono personale, ma di non condividere le riduzioni fiscali a pioggia previste per le aziende in base alla situazione attuale. Si tratta in sostanza di sgravi che verrebbero riconosciuti in modo indiscriminato, calcolati sulla base del numero di lavoratori sammarinesi attualmente in organico, indipendentemente da nuovi investimenti e nuove assunzioni; ciò è tanto più intollerabile in mancanza di accertamenti fiscali verso i soggetti economici privati, che spesso dichiarano redditi del tutto inverosimili.

L’incontro si è concentrato prevalentemente sulla questione frontalieri. Da un lato il Segretario di Stato ha affermato che la completa liberalizzazione delle assunzioni dei frontalieri, prevista nel progetto di legge, da parte sua non è in discussione, e questo taglia ogni possibilità di confronto e negoziato su questo punto cruciale. Ricordiamo che la CSU non condivide questa liberalizzazione, convinta che sia necessario mantenere un filtro in entrata per tutelare il diritto al lavoro dei cittadini sammarinesi e residenti.

Dall’altro lato però emergono affermazioni che indicano come il reale obiettivo sia quello di arrivare ad una maggiore sburocratizzazione del mercato del lavoro. In tal senso, la CSU sta lavorando in questa ottica, ma occorre chiarire sulla base di quale delle due posizioni il tavolo continuerà ad operare. Altrimenti la tanto sbandierata disponibilità al confronto sarebbe solo di facciata.

È necessario chiarire altresì che la presunta difficoltà di assumere lavoratori frontalieri non trova riscontro nella realtà, visto che negli ultimi due anni sono stati rilasciati circa 2.000 permessi di lavoro.

Rispetto poi alla previsione di una maggiore contribuzione pari al 6% per l’assunzione di lavoratori frontalieri, la CSU ha ribadito la sua forte contrarietà. Tale nuova forma di discriminazione verrebbe peraltro fatta pagare esclusivamente ai lavoratori, sia direttamente da parte delle aziende, che troverebbero il modo di scaricare su di loro il maggior costo, sia indirettamente durante i rinnovi contrattuali, a svantaggio di tutti, sammarinesi compresi.

In sostanza, è condivisibile l’obiettivo di rivedere il sistema degli incentivi atti a favorire l’occupazione interna, ma le ricette non sono quelle giuste.

Il confronto su questi argomenti non si è esaurito nell’incontro di ieri, nel quale peraltro non si è toccato il tema sollevato dalla CSU della stabilizzazione dei lavoratori frontalieri già occupati a San Marino; proseguirà nel prossimo incontro in calendario per lunedì 5 giugno alle ore 16.30.

CSU

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