Terminata l’AQR, comincia il confronto con le banche

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San Marino. Il dopo AQR entra nella sua fase operativa. Terminata l’analisi degli attivi, Banca Centrale si confronta con le banche, una per una. Ha cominciato in questi giorni con Cassa di Risparmio, ha proseguito con Bac, per poi passare alle altre banche. In due settimane dovrebbe terminare il giro.

San Marino nel frattempo dovrà allinearsi a Basilea 3, l’insieme di riforme per il rafforzamento dei requisiti patrimoniali, di liquidità, per una migliore gestione e copertura dei rischi bancari. E recepire le nuove regole entro settembre come previsto dall’allegato alla convenzione monetaria, anche se c’è chi vorrebbe un passaggio più graduale.

L’obiettivo dichiarato dal governo è concretizzare un sistema più robusto, in grado di assorbire gli shock derivanti da tensioni bancarie ed economiche, riducendo rischi di contagio dal settore finanziario all’economia reale. Del resto, per arrivare a Basilea 3 occorre un insieme di riforme per il rafforzamento dei requisiti patrimoniali, di liquidità, per una migliore gestione e copertura dei rischi. Italia ed Europa hanno impiegato anni per adeguarsi.

Anche San Marino dovrà recepire le nuove regole e dovrà farlo entro settembre di quest’anno come previsto dall’allegato alla convenzione monetaria. Essere allineati a regole standard favorisce a livello mondiale l’interconnessione fra sistemi. Dunque, Banca Centrale dovrà aggiornare il proprio ordinamento, conformarsi agli standard internazionali emettendo regolamenti per l’attuazione della direttiva. Non è escluso che si debba intervenire anche a livello di norme. Le scadenze sono note, non si scappa e non sarà un passaggio indolore. Basti pensare che se ad oggi servono circa 270 milioni di euro per ricapitalizzare il sistema, applicando Basilea 3 la cifra supera i 400 milioni. Insomma, comporta sforzi importanti e richiede la massima collaborazione di tutto il sistema. Serve tempo. Il Segretario Celli ha già annunciato in Commissione Finanze che con Banca Centrale si sta ragionando per un passaggio più soft. Del resto va tenuto in considerazione che le direttive, sviluppate per grandi sistemi economici, hanno effetti più pesanti su quelli di ridotte dimensioni.
In questo senso è previsto in ambito europeo un principio di proporzionalità. Cosa significa? Che le regole sono sì uguali per tutti ma ci si aspetta un occhio di riguardo alle peculiarità di un piccolo stato come San Marino. Serve però una trattativa. Una dilazione è possibile? Un odg della maggioranza approvato nel Consiglio di Giugno va proprio in questa direzione: chiede cioè una road map operativa che individui tempistiche, ambiti di intervento e modalità, ovvero il tempo necessario per gli eventuali adeguamenti. Può valere per Basilea 3 come naturalmente per la gestione del post Aqr.

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