Fondi pensione, si deve decidere come allocarli nelle banche

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San Marino. Si avvicinano le prime scadenze dei fondi pensione depositati nelle banche. A fine luglio si dovrà decidere sull’allocazione dei fondi in due di esse. Si parla di oltre 30 milioni di euro. Ad ottobre ce ne saranno altre. Cifre importanti che se sottratte agli istituti ne metterebbero a rischio la liquidità. Dato che l’obiettivo principale rimane la garanzia dei fondi, si sta valutando di mantenerli nelle banche non come liquidità ma come forme di investimento. In questo senso si ipotizza il conto pronto termine che offre un grado di affidabilità superiore rispetto ai certificati di deposito. A questo punto, come da prassi, le banche presenteranno le loro proposte che verranno valutate dal consiglio. Su tutto vige l’esigenza di tutela e di redditività.

Intanto, anche il sindacato aspetta risposte. “Le aspettiamo risposte anche sui 31 milioni in Asset – dice Riccardo Stefanelli – il decreto è stato ratificato ma dà solo garanzie formali, non sostanziali”. Il Segretario della Cdls si augura che il prossimo incontro che si terrà a breve sia più concreto nei contenuti. “Chiediamo la messa in sicurezza degli investimenti attraverso il principio della separazione patrimoniale sui fondi pensione” gli fa eco Giuliano Tamagnini. Nel frattempo la Csu va avanti con il ciclo di assemblee zonali. “Stiamo informando i lavoratori sulle difficoltà del paese – spiega il segretario della Csdl.

Si avanzano proposte e si attendono risposte: “Finché ci verrà data la possibilità e fino a quando lo riterremo produttivo rimarremo al tavolo”. Su un punto i sindacati concordano: ciò che può fare la differenza è la condivisione dei problemi. Invece le notizie arrivano con il contagocce. A volte, per niente. Come sui recenti incontri tra BCSM e le banche per l’Aqr.

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