San Marino. È più un problema di qualità che di quantità. Questo ha scritto la Segreteria al Turismo, lasciando intendere che il problema sia una certa mancanza di qualità nel settore, a fronte di presenze più che positive per le quali lo Stato ha investito tanto. “Può San Marino – è la provocatoria domanda finale del comunicato ufficiale – essere un domani riconosciuto per la sua cordiale accoglienza e simpatia?”
“È avvilente il riferimento all’accoglienza – risponde di Riccardo Vannucci, presidente USOT, la categoria che rappresenta albergatori e ristoratori – quando durante i Giochi dei Piccoli Stati tutti l’hanno definita fantastica. Perché denigrare qualcosa che è andata bene? Inoltre, i dati forniti non ci tornano. Un conto sono gli arrivi, un altro le presenze alberghiere, chiediamo un confronto faccia a faccia con la Segreteria, a fine estate, sui numeri reali”. Sulle presenze, anche tra gli addetti al settore, c’è qualche dubbio.
“Che vengano a vedere nelle serate d’autunno – termina Vannucci – quando altrove continua ad arrivare gente, cosa accade qui: nessuno in giro, perché non c’è alcuna iniziativa”.
Il Segretario Michelotti non si nasconde. Afferma anche lui che ha piacere di organizzare un confronto, ma che sia pubblico, affinché ognuno possa dire la sua. Anche perché un conto sono le presenze, un conto è la capacità di spesa dei turisti.
In ogni caso, di là di tante polemiche, basta guardare cosa succede appena fuori confine. Non facciamo il paragone con la Riviera, dove Rimini, Riccione, Cattolica, Gabicce e perfino Porto Verde, ogni sera sono pieni di persone, ma basta fare un giro a Santarcangelo. È una cittadina sicuramente non turistica, che non può contare neanche sull’attrazione di riflesso della riviera, eppure ogni sera le sue vie sono piene di gente, di spettacoli, di musiche, di mercati. Locali pieni e attività floride. E questo, sia in inverno che in estate. Forse è il caso di andare a chiedere ai santarcangiolesi la ricetta del loro successo.
