I correntisti Asset danno l’ultimatum al governo

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San Marino. O si sbloccano i conti entro lunedì, o partono le querele al governo, alla Reggenza, a BCSM. Questo il risultato della riunione ieri sera a Domagnano, secondo quanto riferito da Giornalesm. Un appuntamento convocato dai correntisti Asset per mettere a punto le iniziative di protesta contro una situazione che sta esacerbando gli animi delle persone. Erano stati inviati alla riunione anche i rappresentanti delle forze politiche, compresi quelli di Adesso.sm per spiegare le proprie ragioni, ma nessuno si è presentato, mentre i rappresentanti delle minoranze hanno confermato la lettura dei fatti che ormai tutti conoscono.

Il blocco dei conti e il passaggio forzato in Cassa di Risparmio, l’allontanamento di Grais e Savorelli, rispettivamente presidente e direttore di Banca Centrale che hanno gestito tutta la fase, dal commissariamento in poi, salvo poi passare la mano a nuovi vertici sia di Banca Centrale sia di Carisp, descrivono vicende molto gravi, che hanno messo in crisi cittadini e aziende, che hanno minato la fiducia nel sistema economico e bancario sammarinese e che, in pratica, bocciano l’operato del governo e della maggioranza.

La cosa gravissima, difficile davvero da capire, è l’espropriazione indebita di risorse private da parte dello Stato, un fatto mai registrato neppure nei regimi totalitari. Una cosa è la situazione di una banca, che va vigilata e per la quale occorre prendere, nel caso, le opportune misure contro i suoi vertici. Un’altra cosa sono le risorse di cittadini ignari ed innocenti.

Anche per quanto riguarda il trasferimento dei conti in Cassa non viene visto di buon occhio da nessuno, vista anche la situazione dei conti di quella banca. È come finire dalla padella nella brace, è stato detto. Non solo, ma si potrebbero generare altri problemi sia per i clienti di Asset, sia per gli altri. Tutto questo, riportato ampiamente anche dai giornali italiani sta distruggendo la residua fiducia nel sistema bancario sammarinese, messo ormai in ginocchio. Si aspetta la prossima trimestrale di cassa per verificare quanto sia calata la liquidità nelle banche sammarinesi.

Secondo quanto riferito sempre da Giornalesm, sono due le strade che si è deciso di intraprendere: soci e correntisti faranno causa a tutti i soggetti ritenuti responsabili. Sarà individuato un avvocato italiano di un certo livello per querelare penalmente presso le procure italiane e a San Marino i soggetti ritenuti responsabili, ma soprattutto per partire con una cospicua richiesta risarcitoria. Si è deciso di dare al governo un nuovo ultimatum per sbloccare la situazione, poi lunedì sera ci sarà un nuovo incontro sempre presso la Sala Montelupo, dove verrà presentato il nome del legale e ogni correntista firmerà per partire con le azioni giudiziarie. La volontà del gruppo è anche quella di utilizzare il professionista italiano per rilanciare sui media nazionali la protesta e la situazione paradossale che essi stanno vivendo. Per quanto la riguarda la seconda strada, si saprà qualcosa di più certo entro lunedì sera. Nel frattempo, come ulteriore forma di protesta i correntisti, che si sono sentiti abbandonati dal sindacato, hanno deciso di ritirare la quota del contributo volontario che va alla Csu.

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