Stefano Ercolani agli avvoltoi: “Non è ancora finita”

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San Marino. Asset aveva un capitale di 30 milioni. Si dice dopo una valutazione di 7 giorni che ha un buco di 35 milioni. Arriva Cassa con un buco di 534milioni e rileva Asset. E’ possibile? No, ma Asset era disorganizzata, c’era la mala gestio e via andare… Eppure tutto quello che aveva Asset, gli immobili, le iniziative, tutto ciò che può rafforzare Cassa di Risparmio deve essere preso da Asset! Asset non meritava di spalmare eventuali perdite in 30 anni, la Cassa sì. Due pesi e due misure e oggi c’è chi si fa bello con i progetti, gli studi, le opere, le idee di Asset Banca. Non è normale. Come non è normale per qualcuno durante le serate pubbliche vada a raccontare le frottole. Perché oggi va di moda sparare contro Asset. Anzi, se non lo fai sei bollato come il cattivo di turno. Ma accusare senza avere prove non è dignitoso. Asset era l’unica banca con l’organismo di vigilanza, con un sistema di controlli interni ad alto livello e con una crescita di professionalità esclusivamente sammarinesi. Asset aveva un dipartimento internazionale creato con dipendenti sammarinesi e ha fatto arrivare da tutto il mondo giovani laureati dalle migliori università per fare un master con tanto di attestato di frequenza. La stessa Gualdicciolo, che magari qualcuno vorrebbe ora prendersi per un tozzo di pane, doveva diventare un polo per la crescita culturale dell’intero Paese. I fatti dicono che la chiusura di Asset ha provocato un ulteriore deflusso di liquidità, così come la gestione scriteriata del comparto economico finanziario. La fine di Asset è la conseguenza di tutto questo: non accetto che qualcuno voglia insinuare e raccontare una realtà distorta dove la causa di tutti i mali era una banca che apparteneva a tutti i sammarinesi e che tanto ha fatto per San Marino. Agli avvoltoi dico: non è ancora finita.

Stefano Ercolani

 

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