L’ANIS al tavolo del FMI

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San Marino. Nella giornata di ieri l’Associazione Nazionale Industria San Marino ha incontrato la delegazione del Fondo Monetario Internazionale, per confrontarsi su diversi aspetti del sistema economico sammarinese. La delegazione, che proseguirà gli incontri e le valutazioni fino al 17 gennaio, è guidata per il secondo anno consecutivo da Kazuko Shirono, circostanza positiva in quanto la capo-delegazione era già a conoscenza delle dinamiche economiche e sociali di San Marino. Per questo motivo le richieste che la delegazione FMI ha posto ad ANIS sono state più mirate e approfondite, a iniziare da mercato del lavoro e fiscalità.

Per quanto riguarda le nuove procedure di assunzione, entrate in vigore con la recente Legge Sviluppo, il Presidente ANIS, Stefano Ceccato, ha ribadito la ferma contrarietà dell’Associazione all’impostazione data alla normativa, rilevando che non è condivisibile la liberalizzazione delle assunzioni dei frontalieri aumentando di fatto il costo del lavoro. Fatta tale doverosa premessa, è troppo presto per valutarne appieno l’impatto, sia per il periodo di tempo troppo breve intercorso dalla sua introduzione sia perché non sono disponibili i dati nel dettaglio. Nonostante questo, salta all’occhio il considerevole numero di lavoratrici frontaliere assunte con le nuove norme che se dovesse consolidarsi, paleserebbe un risultato contrario all’obiettivo iniziale, visto che la maggior parte dei disoccupati sammarinesi sono appunto donne, mentre sono state invece assunte figure fuori confine. Il presidente Ceccato ha quindi spiegato ciò che ANIS aveva chiesto e proposto, ovvero di velocizzare i tempi di assunzione, snellendo i passaggi burocratici senza, soprattutto, aumentare il costo del lavoro per le aziende.

Altro tema su cui il Fondo Monetario Internazionale ha posto l’attenzione è l’introduzione dell’IVA sammarinese. Nel ricordare che tale passaggio era già previsto nel 2014 a completamento della più complessiva riforma fiscale del 2013, il presidente Ceccato ha confermato la posizione assolutamente favorevole di ANIS, consapevole degli indubbi vantaggi, sia internamente, per il Bilancio dello Stato e per l’equità fiscale, sia esternamente, per migliorare l’interscambio con l’estero. Sono già stati persi quattro anni, per cui la nostra Associazione attende fiduciosa la presentazione da parte del Governo del progetto entro giugno, come annunciato in questi giorni, e l’entrata in vigore della nuova imposta a partire dal 2019 ribadendo, come sempre ha fatto, che questo dovrà essere costruito tenendo conto del contesto sammarinese e che non dovrà comportare un aumento di burocrazia, ma al contrario, snellire quella che oggi le aziende subiscono.

Ovviamente, il tema a cui il FMI è più interessato riguarda l’attuale difficoltà del sistema finanziario di San Marino, delle banche quindi, ma anche del Bilancio dello Stato. ANIS ha confermato la propria disponibilità al confronto, mettendo a disposizione le proprie competenze e risorse, auspicando che tutte le forze politiche e le parti sociali facciano altrettanto in un clima collaborativo e costruttivo. Ma ha anche ribadito che il Governo deve mettere tutti a conoscenza della reale situazione, con dati e numeri certi: solo avendo chiaro il quadro completo si potranno valutare e condividere le soluzioni e gli interventi più opportuni. Interventi che, secondo ANIS, potrebbero essere certamente più efficaci se venisse sfruttato appieno il sostegno tecnico e di competenze che il Fondo Monetario Internazionale può dare a San Marino in questa fase.

ANIS

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