Il magnesio, le sue leghe, le sue mille proprietà a servizio dell’industria

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Processi di fonderia innovativi

Allo stato fuso quasi tutte le leghe di magnesio possiedono una eccellente fluidità, che consente loro di scorrere agevolmente negli stampi, riempiendo le cavità anche se hanno una geometria estremamente complessa. Questa proprietà viene sfruttata specialmente nella pressofusione, procedimento che consente di produrre getti con pareti molto sottili e di ottenere una elevata finitura superficiale, oltre a tolleranze dimensionali e di forma molto ristrette. Negli ultimi anni si è affermata come tecnologia di grande interesse e di sicuro avvenire la colata in semisolido, effettuata sotto pressione. Già diverse aziende la stanno impiegando per realizzare parti destinate a lavorare in presenza di sollecitazioni anche considerevoli. I pezzi che si possono ottenere con questi procedimenti (thixocasting, thixomoulding) sono caratterizzati da una pressoché totale assenza di porosità interne, che si traduce in eccellenti proprietà meccaniche.

Magnesio, forcelle e forcelloni

La necessità di ridurre al minimo le masse non sospese delle sospensioni è ben nota non solo ai tecnici ma anche ai semplici appassionati. D’altro canto è vitale che componenti come le parti mobili delle forcelle e i bracci oscillanti posteriori possiedano una grande rigidezza. Si tratta di due esigenze in buona misura contrastanti. Una strada seguita dai progettisti per soddisfarle prevede l’adozione di elementi con sezioni cospicue ma con spessori delle pareti modesti. Ad essa si aggiunge naturalmente l’impiego di materiali aventi densità contenuta, in modo da realizzare parti dal peso ridotto. Logico quindi che buona parte delle attenzioni si siano focalizzate sulle leghe di magnesio. Tra i particolari che vengono spesso costruiti impiegando tali materiali vi sono le piastre e i foderi della forcella. Per quanto riguarda il retrotreno invece meritano una menzione particolare i bracci oscillanti e i portamozzo, usualmente ottenuti per fusione.

Ideale per le trasmissioni

Dagli anni Trenta del secolo scorso, quando è nato il famoso Maggiolino della Volkswagen, le leghe di magnesio trovano impiego nella realizzazione delle scatole del cambio. Nel dopoguerra la stessa casa tedesca ha continuato ad impiegare questo materiale sia per il basamento del motore che per il carter della trasmissione, ovvero del complessivo cambio-differenziale. Quest’ultimo inizialmente era in due parti unite secondo un piano mediano verticale ma in seguito è stato realizzato in un’unica fusione. Dopo l’uscita di produzione della famosa vettura tedesca con motore boxer raffreddato ad aria, costruita in ben oltre venti milioni di esemplari, il magnesio ha continuato ad essere utilizzato dal gruppo Audi-Volkswagen per la scatola del cambio di molti altri modelli. Le leghe oggi utilizzate hanno migliori caratteristiche alle alte temperatura e una superiore resistenza al creep, responsabile della perdita di “tiro” da parte delle viti.

 

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