Il Governo scenda dalle stanze del potere

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San Marino. Lo sciopero generale di mercoledì 30 maggio ha colto nel segno: l’astensione dal lavoro è stata molto alta in tutti i settori, e Piazza della Libertà era piena. Peraltro, chi era presente alla colorata e vivace manifestazione sotto le finestre di Palazzo Pubblico, ha visto che vi erano molte persone anche negli spazi adiacenti alla Piazza. Da quella piazza piena il mondo del lavoro e la società civile hanno manifestato la propria richiesta di unire il paese in un progetto comune per il bene di San Marino, consentendo la partecipazione delle parti sociali alle scelte: i lavoratori, i pensionati e i cittadini non ci stanno a subire i diktat governativi! Tentare di sminuire questa partecipazione, è voler negare una richiesta di cambiamento che migliaia di persone incrociando le braccia e sfilando sul Pianello hanno espresso chiaramente attraverso questa forma di lotta democratica. Richiesta di cambiamento condivisa anche dai lavoratori che in talune realtà lavorative, a causa delle pressioni ricevute, non hanno potuto esercitare il diritto di sciopero. Un cambiamento, peraltro, che questo stesso Governo al suo insediamento si era impegnato a portare avanti, ma che dopo 17 mesi è rimasto del tutto lettera morta…

Ricordiamo che la partecipazione allo sciopero di mercoledì è stata ancor più significativa considerando i molteplici ostacoli che l’Esecutivo ha oggettivamente posto, tra cui la programmazione delle sedute consiliari, con l’unica seduta del mattino a ridosso di una festività e di un ponte, per non parlare delle circolari intimidatorie inviate da dirigenti PA a migliaia di dipendenti pubblici, che non hanno precedenti e che sono indegne di un paese democratico. Esprimiamo quindi grande soddisfazione per la partecipazione allo sciopero, la quale è andata invece oltre le più rosee aspettative. Il paese c’è e vuole partecipare: ora al Governo spetta decidere se tenere nella giusta considerazione questa richiesta di confronto e concertazione, abbandonando la pretesa di fare tutto da solo con provvedimenti che non hanno nessun consenso tra le forze rappresentative della società. Se l’Esecutivo continuerà ad arroccarsi dietro le mura del potere, inasprirà ancora di più uno scontro sociale che sarà inevitabile, e che è quanto di più dannoso al paese. Da oggi, ascoltando quella piazza che ha espresso gli umori veri dei cittadini, chiediamo all’Esecutivo di avviare invece una nuova fase della vita politica, fatta di confronto vero e concertazione; da oggi, tutti uniti per il paese!

CSU

 

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