Csu: “No ai tagli ai dipendenti pubblici!”

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San Marino. Nei giorni scorsi le Federazioni Pubblico Impiego hanno incontrato la Segreteria di Stato per gli Affari Interni, con al centro la relazione del Segretario Zanotti sulla spending review, portata all’ultima sessione consigliare. Una relazione incentrata in gran parte sulla proposta di taglio lineare di orario – da 36 a 35 ore – con conseguente riduzione di stipendio ai dipendenti pubblici, pari a circa il 2,5% uguale per tutti.
Questa proposta è inaccettabile in primo luogo perché colpisce i più deboli, considerando che i tagli si applicherebbero anche su quelle categorie di dipendenti pubblici che percepiscono un salario inferiore a quello minimo territoriale di altri settori. Al contempo i tagli andrebbero a penalizzare e a ridurre l’efficienza i servizi pubblici ai cittadini, ad iniziare da quelli fondamentali come la sanità, il socio-assistenziale e la scuola.
La proposta non ha nessun carattere di progressività, ed è pari all’ammontare di 4 ore di lavoro mensili per tutti (il taglio di circa il 2,5% si somma al prelievo forzoso dello 0,5% dello scorso anno). Peraltro sarebbe del tutto inapplicabile; si dovrebbe chiedere ai lavoratori di stare a casa complessivamente per una settimana nell’arco di un anno, quando in molti settori gli stessi lavoratori spesso non riescono neanche a usufruire delle loro ferie!
Ricordiamo che il settore non rinnova il contratto economico da quasi 10 anni e che, a causa di ciò, ha perso circa il 10% del potere di acquisto. Anche in questa occasione le Federazioni ribadiscono la necessità di avviare il confronto per assicurare anche ai dipendenti pubblici il sacrosanto diritto al rinnovo contrattuale.
Le conseguenze di questi tagli ipotizzati si ripercuoterebbero non solo sulle condizioni dei lavoratori e delle loro famiglie, ma anche sull’economia in generale, in quanto andrebbero a comprimere ulteriormente la capacità di spesa di chi, come i dipendenti PA, per obbligo di legge risiedono in territorio, e quindi spendono in territorio. Ciò non potrà che produrre una riduzione del PIL e delle entrate per lo Stato. In sostanza, si tratta di una misura a carattere recessivo, che nulla ha a che fare con le politiche in grado di portare fuori il nostro paese da un decennio di crisi economica, tutt’altro che risolta.
Questa misura è tanto più ingiusta se si considera che il Governo non ha ancora messo in atto una politica che dovrebbe portare alla tanto promessa equità fiscale, su cui le forze di maggioranza si erano impegnate. Chiediamo all’Esecutivo di essere coerente con i propri stessi impegni, facendo sì che evasori ed elusori fiscali comincino, finalmente, a contribuire al bilancio dello Stato in base alle loro reali disponibilità economiche e patrimoniali.
Da parte nostra ribadiamo l’assoluta necessità di razionalizzare ulteriormente la spesa pubblica, verificando attentamente tutti i centri di spreco e le ampie possibilità di risparmio; pertanto le Federazioni Pubblico Impiego chiedono al Governo l’attivazione di uno specifico tavolo di confronto, che affronti in primo luogo il nodo degli appalti di beni e servizi in tutto il settore pubblico allargato, qualsiasi tipo di esternalizzazione, così come l’attivazione di convenzioni e/o contratti. Per fare ciò sarà necessario partire da una fotografia molto nitida dell’attuale stato delle cose: appalti in essere, scadenze, scostamenti di spesa rispetto alla previsione, penali presenti nei contratti, ecc..
Le Federazioni chiedono altresì all’Esecutivo di ridurre drasticamente la pratica della decretazione, per favorire il confronto con le forze sindacali e il raggiungimento di soluzioni concertate.
Tutte queste posizioni sono scaturite dagli organismi decisionali delle Federazioni Pubblico Impiego e sono state sostenute, a gran forza, dalle assemblee di settore e intercategoriali tenute nei mesi scorsi e a cui hanno partecipato migliaia di lavoratori; pertanto assumono un forte carattere rivendicativo, per il quale potranno essere programmate iniziative di mobilitazione a loro supporto.
Federazioni Pubblico Impiego CSdL – CDLS

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