Sindacato: ogni protesta va tutelata, non attaccata

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San Marino – Il diritto alla protesta, per il sindacato, è uno dei pilastri della democrazia; ma a quanto si può leggere oggi sui giornali, non tutti la pensano così, tra cui alcuni consiglieri che sono stati eletti nella nostra Repubblica. In particolare siamo sconcertati e allarmati per le dichiarazioni del consigliere di Repubblica Futura Zanotti il quale, a proposito del diritto di esprimere democraticamente e pubblicamente una forma di protesta, dice di essere stato profondamente scosso dalle magliette esposte da un gruppo di insegnanti durante la manifestazione “Sportinfiera”, e dal significato “rivoluzionario” e “antisistema” che un paio di forbici disegnate sopra di esse poteva portare. Fossimo in Zanotti ci preoccuperemmo di ben altro, in primis di come spiegare al paese la strada che si vuole percorrere sul settore bancario e come la si vuole “democraticamente” finanziare, e a spese di chi.

Tuttavia, visto che l’argomento democrazia è caro ai cittadini, vogliamo dire un paio di cose al proposito; è infatti avvilente che ci si nasconda dietro agli obblighi dei cosiddetti “pubblici ufficiali” per tentare di screditare l’ulteriore bella iniziativa degli insegnanti di sabato scorso, iniziativa che non ha per nulla screditato o compromesso la manifestazione di Sportinfiera 2018.

Insinuare il dubbio che tali iniziative facciano male al paese, è un fatto che non può essere taciuto; tutto ciò è il frutto di un clima molto pesante di cui questo governo è responsabile. Queste ultime affermazioni – che fanno peraltro il paio con  quelle del Segretario Podeschi degli ultimi giorni – non fanno che confermare il retroterra dal quale nasce la forma di “governo per decretazione”; l’idea in virtù della quale chi vince le elezioni possa comandare. Ma comandare non è governare. Comandare è andare avanti anche con i soli decreti (anche se approvati con solo 30 voti), mentre governare è cosa diversa: è rispettare l’altro, decidere insieme all’altro, per dare più forza (democratica appunto) alla propria azione.

Forse  qualcuno confonde l’esercizio della democrazia con l’atto del voto e con i risultati che ne conseguono. Il voto in una vera democrazia è solo l’atto finale di essa, la punta dell’iceberg del processo. Se si negano quindi tutti gli atti intermedi (comprese le proteste), si nega la democrazia stessa. La protesta è un elemento importantissimo del percorso democratico, esprime la volontà di partecipazione, di essere parte attiva, in particolare quando questa possibilità è stata negata.

Cosa sarebbe delle democrazie di oggi se non vi fossero stati e non vi fossero i grandi movimenti di protesta? Oltretutto essa ha la capacità di portare tutta la cittadinanza in forma molto diretta a conoscenza di un tema, che magari poteva essere passato in secondo piano. La storia della democrazia è intrisa di movimenti di protesta, poiché essa stessa ne è parte costituente; potersi esprimere in contrasto deve essere considerato normale, soprattutto in un momento nel quale chi governa attraverso la decretazione sta appunto trasformando la sua azione in comando.

Dispiace molto che proprio un consigliere – il cui ruolo secondo noi sarebbe anche quello di difendere i valori democratici, essendone uno dei massimi interpreti – faccia nascere dubbi e paventi responsabilità generiche con il fine di limitare le azioni di protesta democratica. Ma non è solo il consigliere Zanotti a pensarla in questo modo; poiché è intenzione di questo governo continuare ad agire per decreti, su tutto.

Magari anche sui contratti di lavoro, vanificando in questo modo diritti sanciti da contrattazioni e accordi, usando il bastone del comando, appunto. L’idea di modificare quanto sancito sul contratto di lavoro, che oltretutto non è stato rinnovato da oltre 10 anni, è aberrante. Chissà se il nostro governo vorrà procedere con decreti anche rispetto all’indebitamento al quale si potrebbe arrivare per far fronte alle prossime manovre in ambito finanziario? Vorrà fare chiarezza rispetto a tali situazioni? Farà chiarezza con la cittadinanza sull’enorme debito che sarà creato per dare una soluzione al problema bancario? Spiegherà ai cittadini se sono state valutate diverse opzioni? In una parola, affronterà democraticamente tale situazione o comanderà?

FUPI-CSdL   FPI-CDLS

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