Direttivo USL: il punto sull’attuale situazione economica

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San Marino – Nella giornata di ieri, quasi in parallelo alla conclusione della seduta del Consiglio Grande e Generale, si è tenuto un direttivo dell’Unione Sammarinese dei Lavoratori, per l’analisi dell’attuale situazione economica del Paese. L’intenso dibattito ha messo in luce l’incapacità della politica nel suo insieme di cogliere appieno le preoccupazioni e le aspettative dei lavoratori sammarinesi frastornati da reciproci e sterili scambi di accuse tra maggioranza ed opposizione.

L’USL ritiene, infatti, che il difficile momento economico si possa meglio superare con la sinergia tra le forze migliori del Paese, siano esse rappresentate nei partiti di maggioranza che di minoranza, ma anche nella cosiddetta società civile.

Un forte richiamo, perciò, ad una visione strategica per il futuro del Paese, mettendo da parte le divisioni ed i facili slogan, ma lavorando sinergicamente per il bene comune e non per perseguire interessi di parte o, ancor peggio, personali.

Il bombardamento di annunci di “spending review”, tagli alle retribuzioni, ridimensionamento degli organici delle banche, riforma delle pensioni, e quant’altro ha sino ad oggi evitato di delineare un chiaro orizzonte di scelte di politica economica che rafforzino il tessuto socio economico e creino occupazione.

La revisione della spesa pubblica non deve significare, per l’USL, il taglio indiscriminato di prestazioni sociali e posti di lavoro, ma piuttosto la valorizzazione delle competenze, il recupero dell’efficienza, la certezza del diritto, passando in primis per le azioni di responsabilità e attraverso un reale e virtuoso accertamento dei redditi.

Ed anche il ricorso al prestito da parte del Fondo Monetario Internazionale, che ci è stato presentato dalla compagine governativa come unica soluzione percorribile, può non essere visto come una compressione della sovranità sammarinese, ma come l’opportunità di innescare in tempi brevi quel circuito virtuoso che deve allontanare San Marino dagli attuali rischi di default: è solo con la consapevolezza dell’attuale grave crisi economica, con sacrifici e reale volontà di cambiamento non con i proclami che si salva il Paese, ed il nostro futuro.

Guardare al futuro, ma senza dimenticare le scelte avventate e persino “criminali” del passato, ed allora non va trascurata l’esigenza di trovare e perseguire gli autori, i profittatori, coloro che hanno anteposto i propri interessi al bene della collettività e che ancora inducono a temporeggiare mentre il Paese versa in palese difficoltà.

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