Tagli ai dipendenti pubblici, è un insulto a chi garantisce lo stato sociale!

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San Marino. Sul tema dell’annullamento del contratto del pubblico impiego il Governo, o parte di esso, procede sprezzante e sempre più chiuso in se stesso. Dopo mesi di resistenze da parte nostra, ci chiediamo perché l’Esecutivo insista testardamente con un provvedimento – quello di ulteriori tagli ai dipendenti pubblici – che oltretutto è stato depotenziato, poiché l’ultimo testo prevede l’esclusione dei dipendenti di Banca Centrale, di Cassa di Risparmio e delle altre aziende partecipate dello Stato. Una misura che non porterà granché alle cassa statali.

Questo provvedimento rappresenta un insulto ai lavoratori del settore pubblico allargato, alla loro dignità e al loro diritto ad essere rappresentati dalle associazioni sindacali. I contratti  sono stati ottenuti grazie ad anni di lotte e sacrifici! L’Esecutivo, tramite un atto illegittimo, vuol dare un colpo di spugna alla storia del paese e alla dignità della sua gente, proprio quella che si occupa dello stato sociale, della difesa dei più deboli, degli anziani, dei bambini.

È vergognoso che il Governo non tratti la questione della mancanza di risorse in ambito fiscale; forse a San Marino sono scomparsi gli evasori?

Per un ovvio principio etico, a cui la politica, quella vera, dovrebbe rifarsi, bisognerebbe prevedere misure fiscali che reperiscano le risorse da chi oggi ancora non contribuisce alla vita del paese. Se il nostro Governo non fa questo OGGI, che credibilità può avere rispetto alle conclamate azioni contro l’evasione che dice di voler mettere in atto?

Ribadiamo poi che tale atteggiamento, da monarca nemmeno illuminato, lede diritti fondamentali sanciti da leggi e accordi internazionali, come la Convenzione sulla Libertà Sindacale dell’OIL, e i diritti sanciti dalla Carta dei Diritti Fondamentali della Unione Europea.

Federazioni Pubblico Impiego CSU

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