Tuttavia…io Amo! – Il diritto alla sessualità

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San Marino. Come già più volte abbiamo ricordato, attraverso il nuovo schema giuridico e sociale introdotto dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), si passa da una rappresentazione meramente medicalizzante ad un approccio che intravede negli ostacoli esterni alla persona (materiali e culturali) le cause di discriminazione che impediscono spesso la soddisfazione dei diritti più elementari.

Ebbene, in tale contesto e nell’auspicata prospettiva di inclusione e valorizzazione dell’autodeterminazione e della vita indipendente, deve essere garantito anche il diritto alla sessualità che tratta evidentemente uno degli aspetti più intimi delle persone con disabilità ma che è ancora ammantato da reticenze, tabù, silenzi e ipocrisie. Infatti, purtroppo, secondo una logica che attribuisce alla condizione di disabilità il connotato di inferiorità e di stigma sociale contrassegnato da un giudizio morale ambiguo, “sporco” dunque da negare o inibire, in molti Paesi ancora oggi queste persone rimangono drammaticamente escluse e marginalizzate dall’accesso alle relazioni di intimità, compreso l’esercizio fisico della sessualità, subendo restrizioni per quanto riguarda anche la possibilità di stabilire un rapporto di coppia, contrarre matrimonio, procreare e crescere figli. 

Garantire il diritto alla sessualità sta divenendo una delle sfide più interessanti nel processo di cambio culturale in atto con la CRPD, che riconosce implicitamente ed esplicitamente su base etico giuridica anche il diritto alla salute e alla sessualità. 

Grazie alla CRPD la consapevolezza da parte delle persone con disabilità e delle loro famiglie dei propri diritti è accresciuta in modo esponenziale; San Marino l’ha ratificata circa 10 anni fa, pertanto si dovrebbe supporre che nel corso di questi anni i servizi,  le famiglie e le stesse persone con disabilità sammarinesi abbiano acquisito un maggior flusso di conoscenze rispetto alla sfera dell’educazione alla sessualità e alle problematiche culturali, etiche, affettive e relazionali ad essa correlate. 

Con “Tuttavia…io Amo”, l’Evento che assieme ad altre associazioni stiamo organizzando e che si terrà domenica 26 novembre, cercheremo proprio di capire se sia veramente così, quali servizi offre San Marino, se il nostro ordinamento tutela il diritto fondamentale alla sessualità e così via. Proveremo a capire cioè, se sul piano della vita quotidiana e del sostegno all’effettiva realizzazione di una propria vita affettiva e sessuale per le persone con grave disabilità in generale, e intellettiva in particolare, esiste a San Marino la giusta attenzione, dato che soffrono una condizione esistenziale di pesante limitazione e restrizione in una area fondamentale delle attività umane e della qualità di vita. 

Le persone con disabilità non sono angeli, riteniamo dunque che serva una maturazione culturale che coinvolga apertamente tutti gli attori a partire dai diretti interessati, i loro genitori, gli operatori, tutte le figure educative a sostegno delle persone nella specifica area critica della disabilità, ma anche le Istituzioni, i media ecc. 

Sappiamo quanto questo sia un tema che andrebbe esaminato sotto molti aspetti, peraltro uno più interessante dell’altro; noi ne approfondiremo diversi, compresa l’opportunità che in diversi Paesi d’Europa è già riconosciuta e regolamentata, quale quella dell’Assistente Sessuale. 

Attiva-Mente

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