Dirigente Istituti Culturali, scoppia il caso per il mancato rinnovo

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San Marino. È di questi giorni la notizia che il Congresso di Stato non ha rinnovato l’incarico triennale al dirigente degli Istituti Culturali Paolo Rondelli. Ci sono voci non confermate sul probabile sostituto, ma niente di certo. I dipendenti però non ci stanno, almeno un gruppo di loro, e scrivono una lettera ai Capitani Reggenti e al Segretario alla Cultura Podeschi, elencando i risultati ottenuti in questi tre anni, oltre alle eventuali difficoltà che si potrebbero creare in clima di discontinuità. Ecco il testo della loro petzione in favore di Rondelli.

Le esprimiamo lo sconcerto che proviamo alla notizia della decisione Sua e del Governo di non confermare Paolo Rondelli a Direttore degli Istituti Culturali – decisione di cui non riusciamo a individuare ragioni oggettive. Senza voler soffermarci sulle qualità non comuni di Rondelli, che sommano a una indiscutibile competenza gestionale e manageriale una sorprendente poliedricità, ci sembrano incontestabili i risultati raggiunti, e il loro valore, sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo, in un momento particolarmente difficile.

Vanno messi in rilievo innanzitutto i significativi incrementi negli incassi dei musei e delle stagioni teatrali a fronte di una riduzione importante delle uscite. Se si confrontano i dati del 2016 – gli ultimi completi disponibili – con quelli del 2014, abbiamo un incremento annuale di circa € 140.000 negli incassi dei musei e di circa € 19.000 nel teatro, a fronte di un abbattimento del 20% dei costi dell’intera unità organizzativa.

Rondelli ha portato a regime un ufficio che è un caso unico nella nostra realtà, l’accorpamento in un solo Ente e con un unico Direttore di Biblioteca, Musei, Archivio e Ufficio Attività Sociali e Culturali (ora: Art Performative), reggendo dunque gli oneri di quattro Direzioni. Dobbiamo ricordare che al suo arrivo gli Istituti Culturali di fatto non esistevano, non avevano una sede, erano ancora quattro realtà distinte che non colloquiavano tra loro.

Facendo leva sulla capacità professionale e stimolando le persone a condividere obiettivi e conoscenze, Rondelli ha messo in atto meccanismi di scambio che hanno permesso all’unità operati va di divenire una struttura aperta e orientata alle innovazioni in una logica di sviluppo condiviso. L’efficace lavoro di squadra svolto in questi tre anni ha permesso ai collaboratori di mettere in campo le esperienze acquisite nei settori di provenienza, consentendo di incamerare nuove conoscenze, nonché di realizzare una crescita personale.

Teniamo a sottolineare che il gruppo di lavoro formatosi ha fronteggiato in questi anni varie difficoltà derivanti da metodi di lavoro differenti e di tipo logistico, dovuti all’accorpamento dei quattro uffici.  La guida di Rondelli ha consentito al gruppo, attraverso una capace orchestrazione, di gettare le basi per un futuro attivo e prolifero degli Istituti Culturali. Un lasso di tempo congruo per consolidarsi e per essere riconoscibile e attendibile, fino a diventare un riferimento per la cittadinanza.

Il Direttore, dunque, non solo ha raggiunto, in una congiuntura economica come quella attuale, tutti gli obiettivi quantitativi indicati nel suo contratto, ma ha assolto in modo brillante ed efficace il compito tutt’altro che facile di far funzionare una struttura nuova: non solo ha dato una configurazione efficace a questo nuovo organismo, ma ne ha sviluppato le potenzialità, valorizzando e mettendo in comunicazione le risorse e i tesori del nostro patrimonio culturale – artistico, librario, storico – con la promozione di eventi trasversali e multidisciplinari.

La sua gestone ha portato a un notevole ampliamento dell’offerta culturale in tutti i settori di competenza, consentendo al pubblico di scegliere in base ai propri interessi e contribuendo a creare accessibilità culturale e opportunità di miglioramento della qualità della vita locale.

Ricordiamo in parti colare le numerose iniziative, spesso realizzate con risorse minime se non a costo zero, centrate sulla valorizzazione del patrimonio sammarinese: mostre, come quella in corso dedicata alla collezione di reperti sammarinesi di Maria Antonietta Bonelli o quella sulle rocce lunari; percorsi bibliografici e iconografici in Biblioteca (come quella dedicata a Luigi Pasquini); lezioni di storia dell’arte (quali il ciclo di lectures sull’arte contemporanea tenute da Rita Canarezza e quello dedicato ai Segreti dell’opera d’arte), presentazioni di libri, letture pubbliche e spettacoli su test di autori sammarinesi; produzione di spettacoli teatrali e musicali.

Per tutte queste manifestazioni è stata decisiva la sua capacità di individuare e coinvolgere singoli soggetti, associazioni, enti e gruppi del territorio, dando spazio e mettendo in gioco risorse umane, artistiche e comunicative, conseguendo il doppio risultato di ampliare l’offerta con un impegno economico ridotto e di far conoscere il valore di realtà artistiche e culturali autoctone sammarinesi.

Potremmo continuare ancora ad elencare positività dell’operato di Rondelli, che del resto sono palesi; ci sembra di poter concludere che i risultati ottenuti dimostrano quanto la cultura sia non solo un valore in sé, ma costituisca una delle poche font di entrate pubbliche in attivo. Ma oltre a ciò, vogliamo soprattutto far presente la nostra preoccupazione per i probabili contraccolpi a livello economico e organizzativo che potrebbero derivare per il nostro ufficio dalla discontinuità dirigenziale, e il fatto che questa decisione comporterebbe un’interruzione delle nostre attività, della continuità operativa: ora che si iniziavano a raccogliere i primi frutti di un lavoro triennale, ci ritroveremmo per molti versi se non a ricominciare, certamente ad affrontare uno stacco, una sorta di ennesimo nuovo inizio.

Continuiamo infine a chiederci come sia possibile in questo momento individuare una figura che meglio di lui possa ricoprire la dirigenza di un ufficio così complesso come gli Istituti Culturali, mantenendo tali livelli di operatività. Perciò rivolgiamo fiduciosi un appello a Lei, Segretario Podeschi, e a tutto il Congresso di Stato, affinché possiate riconsiderare la Vostra decisione.

Pier Giorgio Albani, Loris Angelini, Antonietta Antico, Mirco Berardi, Anna Bianchi, Rita Canarezza, Fausta Casadei, Fabio Fortuna, Marino Gasperoni, Paola Gasperoni, Paolo Gasperoni, Daniela Giannini, Anna Giovagnoli, Giuliana Giulietti, Luigi Giulietti, Cata Gualteri, Irma Lazzari, Roberta Landi, Pier Marino Macina, Anna Malpeli, Barbara Marani, Eliana Morri, Isabella Pelliccioni, Maria Ragusa, Marilia Reffi, Anna Romina Righi, Christan Rossini, William Rovelli, Floriano Sciutti, Lorena Semprini, Diane Stacchini, Marilena Stefanoni, Maria Teodorani, Daena Urbinati, Graziella Venturini

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