Peppino Della Balda: “Il futuro delle TLC a San Marino”

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San Marino. Il dibattito, tardivo e a spot per rintuzzare le posizioni altrui, che si sta sviluppando sulle TLC sammarinesi, non tiene conto di cosa nel frattempo si è fatto, dei notevoli investimenti dell’ AASS in questi tanti anni soprattutto per rispondere alla forte domanda di ammodernamento che non trovava risposte altrove. L’Azienda dei servizi, alla quale sono legato da profondo “amore” imprenditoriale e paterno, è il risultato delle mie idee e delle mie proposte circa l’organizzazione dei servizi pubblici che in un territorio così piccolo non può e non poteva trovare risposte solo nell’iniziativa privata ma in una “visione” e progetti sviluppati nell’interesse di tutti e non solo di qualcuno.  Siamo nel 1978 ed ero Deputato ai Lavori Pubblici ed alle Telecomunicazioni, incarico durato per 5 anni. Questo è quello che è stato fatto: recupero dell’autonomia nella distribuzione dell’energia elettrica con un accordo importante con l’ENEL che ha immediatamente corrisposto alle richieste sammarinesi; la realizzazione della metanizzazione anche questa con le nostre forze, con i finanziamenti pubblici ed il ricorso al mercato estero stante la non disponibilità degli istituti finanziari locali, il perché è a tutti noto. Insomma sono state messe insieme le migliori risorse del Paese per dare a tutti la possibilità di godere di servizi di alta efficienza, a basso costo e con la garanzia di una continuità che erano in tanti a non riconoscere e a “gufare” per ‘insuccesso dell’impresa, a minacciare la necessità di recedere da questo progetto, a non voler riconoscere la capacità dei nostri giovani tecnici a gestire brillantemente i nuovi servizi. Li ricordo uno ad uno quei tanti giovani che invece hanno creduto nell’impresa, che si sono sottoposti ad un breve ma intenso periodo di formazione, che si sono assunti la responsabilità della gestione e condotto al successo questa fantastica impresa. Vorrei poter avere la possibilità di incontrarli insieme questi giovani che hanno ormai raggiunto l’età della pensione ma che sono sempre in prima linea per garantire ai cittadini i migliori servizi. Grazie cari ragazzi.

Ho incominciato a occuparmi delle telecomunicazioni nel lontano 1956 – circa 62 anni fa – costruendomi una carriera fatta di grandi soddisfazioni con una società italiana che sapeva stimolarci, raccogliere il meglio che si poteva dare, portare il paese all’ammodernamento e tenerlo al passo con i tempi. L’allora TIMO – Telefoni Italia Media Orientale –  gestiva 5 regioni ed io mi ritrovai nella direzione generale settore delle “trasmissioni” che era in rapidissimo ed impressionate sviluppo. Una esperienza molto bella che mi ha dato molto ed alla quale ho dato moltissimo. Anche allora la rete era in pratica unica e non c’erano competitors.

Il processo italiano di liberalizzazioni ha portato ad un progressivo deterioramento del settore con gravi perdite sia nella produzione degli apparati che nella qualità della rete  associato ad un forte calo della redditività dell’impresa. San Marino ha subito questi effetti negativi che hanno di molto frenato il progresso.

Personalmente nel 1982 avevo proposto una soluzione di nuova rete unica che ci sarebbe stata data in cambio di possibilità di ricerca e sperimentazione. I pesanti veti, di ben indentificate forze politiche, fecero svanire questo sogno. Così come fu miseramente stoppato Il mio desiderio di posare fibre ottiche, sempre nel 1982, unitamente alla rete di distribuzione del gas metano: ogni contatore avrebbe avuto di fianco un tubicino in plastica dove far transitare  miliardi di bit. La  rete unica odierna, quella realizzata legittimamente da AASS, non deriva da attività occulte essendo stato autorizzato l’investimento nella fibra anno per anno dalla legge di bilancio dello Stato. Tutti sapevano cosa si sarebbe fatto e che finalità aveva. Tutti sapevano che quell’importante investimento, fatto con  soldi pubblici ed autorizato dal Consiglio Grande e Generale, avrebbe dovuto avere un ritorno economico ed una forte utilità per i cittadini che da molto tempo aspettano.

Qui non siamo al “ win –win”, non siamo all’interesse reciproco ma siamo difronte alla necessità ed alla volontà di assicurare il vantaggio e l’interesse di tutti i cittadini. Sarà una rete di altissima qualità, aperta a tutti coloro che vorranno fare, in San Marino, servizi di comunicazione efficienti senza la necessità di costosi investimenti nelle infrastrutture  e non duplicare quello che già abbiamo. Si potrebbe dire che questa è la condizione ideale per fare impresa utilizzando al meglio gli investimenti fatti dallo Stato, per progettare il futuro, nuovi servizi, semplificare le procedure, garantire la sovranità, la sicurezza e l’autonomia di uno Stato che, seppur piccolo, ha diritto di garantire ai suoi cittadini questi basilari ed irrinunciabili valori.  I vantaggi saranno anche per il personale che attualmente opera nelle TLC e di quello escluso nei tempi recenti; tante brave persone come quelle della AASS che conoscono il loro mestiere e non hanno bisogno ne di consulenti ne di suggeritori ma solo di una “ Visione” ed un  progetto esecutivo. Riflessi positivi ci saranno anche per i giovani in cerca di lavoro che attraverso speciali corsi di formazione, come facemmo allora, sapranno garantire l’efficacia dei servizi di TLC. Che male c’è se i sammarinesi vogliono fare da soli, decidere della loro sorte, crearsi delle prospettive; contribuire al progresso ed allo sviluppo, assicurare la sicurezza e la riservatezza delle comunicazioni, trasmettere anche ad altri conoscenza e competenza in un mondo che corre molto veloce dove anche i sammarinesi sanno allinearsi e forse anche a sorpassare. Per fare ciò ci vuole entusiasmo, ci vuole la voglia di fare e non aver paura di essere da meno. Non conosco nessun sammarinese che sia da meno rispetto al resto del mondo. Se consiglio posso dare è solo questo: lasciate che l’Azienda dei Servizi cresca, si occupi di nuove competenze, eserciti il suo ruolo istituzionale, stia al passo con i tempi, partecipi da protagonista, com’è sempre stata, ad una nuova fase di crescita e di sviluppo a vantaggio dei cittadini. Infine rilancio una mia vecchia idea: trasformiamo, con il tempo necessario ad un concreto e leale confronto, l’Azienda in una “Public Company” da far gestire ad un management sammarinese altamente qualificato e non legato a congreghe; regaliamo un’azione per ogni contatore o allacciamento, azione non trasferibile e non inseribile in un mercato. Facciamo posto nel CDA ai dipendenti che sono i principali protagonisti di questi successi. Non abbiate paura del nuovo né che questa idea sia da considerare una privatizzazione da regalare alla nuova oligarchia sammarinese – NOS – Non è questa la proposta. L’ idea è solo di amore per questa terra che non deve rinunciare alla possibilità di riconquistarsi i suoi legittimi spazi e non farsi derubare da nessuno: è solo legittima difesa!

Peppino Della Balda

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