Apas: “Un crudele anacronismo chiamato caccia”

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San Marino – SABATO 1 Settembre riapre la caccia ai migratori in tutta la penisola e il 16 settembre ci sarà l’apertura generale. Finita la tregua quindi per la fauna selvatica ed anche la pace per tanti cittadini, che di prima mattina verranno svegliati dagli spari insistenti dei cacciatori. Nella Repubblica di San Marino si chiuderà il 10 Febbraio, mentre in quasi tutte le regioni italiane il 31 Gennaio e questo consentirà ai cacciatori delle zone limitrofe di poter continuare a cacciare a San Marino, come se non bastassero i cacciatori locali. All’interno dell’Osservatorio sulla Fauna e relativi Habitat l’APAS continua a portare avanti la propria linea di salvaguardia delle specie oggetto di caccia, richiamando al recepimento delle Direttive europee a tutela degli uccelli e degli habitat. Nonostante ciò rimangono ancora nel mirino diverse specie protette in tutta Europa, Italia compresa, come fringuello, frosone, verdone, pispola, e diverse altre, vulnerabili e in forte calo in tutta Europa, come ad esempio l’allodola. Ogni anno nella penisola italiana vengono abbattuti oltre 200 milioni di animali, quelli più fortunati muoiono subito, mentre gli altri rimangono feriti e agonizzanti fino a morire lentamente fra la vegetazione. Solo una netta minoranza viene recuperata e curata presso i CRAS ma spesso, nonostante i lunghi periodi di riabilitazione, gli animali guariti non possono essere rimessi in libertà, a causa di danni permanenti. Soprattutto gli uccelli, perdono la capacità di volare efficientemente e restano a vita nelle voliere di questi Centri, anelando alla libertà perduta. Spesso ad essere uccisi sono animali stremati, sopravvissuti alla siccità, agli incendi, al freddo intenso, o che hanno i piccoli nel nido o nella tana… come si può compiere questo scempio, questo attentato alla natura? Cosa può esservi di divertente a causare tanto dolore alle altre creature? Cosa può esservi di sportivo o addirittura di “utile” come spesso i cacciatori vogliono far risultare la loro attività, in questo? La caccia inoltre inquina con il piombo e ogni anno 27000 tonnellate di piombo delle cartucce quasi mai raccolte, nonostante l’obbligo, vengono disperse nei boschi della penisola, finendo con l’inquinare suolo e falde acquifere. La caccia, non dimentichiamolo è morte anche per l’uomo, perché provoca il ferimento e addirittura la morte di decine di persone ogni anno tra cacciatori, turisti, escursionisti, raccoglitori di funghi, amanti della montagna, bambini. Ed ancora non è uno sport, perché questo termine presuppone una competizione ad armi pari tra partecipanti aventi simili requisiti e possibilità. La caccia è ormai una pratica anacronistica, perché non più giustificata dalla necessità di sopravvivenza ma dettata esclusivamente dal senso di prevaricazione dell’uomo sulla natura e dal piacere di togliere la vita ad esseri inermi e innocenti.

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