Baha’i: la musica come segno di cultura e di fede

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Un giovanotto strimpella sulla chitarra mentre altri accennano a una danza accanto a lui. «Enu mwakweñewa! Tabanaka yakudinuña», canta. Il gruppo ripete il verso. Così ha inizio questa canzone, con una frase di Baha’u’llah: «È stato innalzato il tabernacolo dell’unione; non vi considerate estranei l’uno all’altro».
È una scena familiare per il popolo lunda dell’Africa australe. Fra loro il canto collettivo è un elemento essenziale della comunicazione e della cultura. Non solo segna le tappe fondamentali della vita, ma fa anche parte di molte attività e interazioni quotidiane.
«I nostri canti sono ispirati alla nostra cultura e alla nostra tradizione», dice Gregory Kaumba, un membro della comunità baha’i di Mwinilunga. «Ma ora, molto di quello che cantiamo è influenzato dagli Scritti baha’i».
L’evoluzione di questo aspetto della cultura della comunità fa parte di una più ampia trasformazione che si sta verificando, una trasformazione notevole per cui le comunità baha’i fra i lunda si sono fatte carico del proprio sviluppo e stanno decidendo consapevolmente quali cambiamenti vogliono apportare nelle famiglie e nei villaggi.
Questo profondo dialogo sul futuro del popolo lunda ha ricevuto un grande impulso da un convegno che ha avuto luogo nel 2015 e che ha riunito centinaia di baha’i lunda per discutere su come gli insegnamenti di Baha’u’llah stanno trovano applicazione nella vita della loro società. Una particolare attenzione è stata prestata ad alcuni aspetti della cultura. I partecipanti al convegno si sono consultati su come rafforzare gli elementi della loro cultura che contribuiscono all’unità e al rafforzamento della comunità. La capacità unificante del canto di gruppo, ad esempio, è stata molto apprezzata e favorita.
Durante il convegno, la centralità del canto in questa cultura è apparsa evidente.
«Ricordo che durante il convegno dei lunda dopo un commovente discorso del capo Ntambu c’è stata un’esplosione di canzoni», ricorda Gregory. «È difficile sceglierne una. Non si può dire che questa persona ha cantato questa canzone. Quando gli amici sono molto commossi, le canzoni vengono spontanee. Finita una canzone ne incomincia un’altra. Si può vedere, si può dire che le persone sono commosse solo dal modo in cui cantano. Non è qualcosa che si può forzare dicendo: “Forza, amici, cantate”. Ma quando sono commosse le persone cantano spontaneamente».
Dopo il convegno i baha’i lunda e i loro amici e vicini di casa hanno continuato a cercare di imparare a rimanere fedeli al loro ricco patrimonio culturale e spirituale, rafforzando l’espressione nella loro vita personale e collettiva di principi baha’i come l’unità, la giustizia e la parità tra le donne e gli uomini.
Grazie a questi sforzi, si è accelerato un processo di trasformazione sociale che si riflette nei cambiamenti della musica popolare.
«Le canzoni del popolo lunda toccano ogni aspetto della vita: l’amore, il matrimonio, la nascita, le morti e anche il calcio», spiega Daniel Kaumba, fratello di Gregory, anche lui un baha’i che ha lavorato nel campo della formazione e dello sviluppo della zona. «La gente canta tutto il giorno molte canzoni tradizionali. Ma alcune di queste sono in realtà alquanto negative: insultano e denigrano gli altri o raccontano a tutti gli sbagli di qualche persona.
«Ora la gente sta riflettendo sul fatto che questi tipi di canzoni non ci hanno aiutati a sentirci uniti e ha incominciato a cantare e comporre canzoni con buoni messaggi. Stiamo imparando a comporre canzoni che ci rendano migliori che e parlino alla nostra nobiltà» Daniel prosegue.
Pensando a canzoni che siano edificanti, i baha’i lunda si sono resi conto della centralità della musica nella loro cultura. Data questa centralità, si sono accorti che il canto può essere utilizzato per dividere la gente. «Quando pensiamo al canto, pensiamo agli elementi della nostra cultura che promuovono l’unità – dice Gregory – accadeva che alcuni gruppi di canto a volte attaccassero nelle loro canzoni le persone delle altre religioni. Ma noi abbiamo incominciato a comporre canzoni in cui non attacchiamo nessuna popolazione. Gradualmente questo ha influenzato anche gli altri gruppi. Ora avevano visto una religione che canta canzoni che comprende anche loro. Così hanno incominciato a cantare canzoni che accolgono anche le altre religioni. Questo è stato un grande cambiamento nella cultura, che quelle canzoni che dividevano la gente fossero sostituite da canzoni che uniscono».
«Durante gli eventi baha’i, si dà spazio sia alle canzoni baha’i sia alle canzoni tradizionali che hanno un messaggio positivo. Nella comunità si è incominciato a parlarne e ad apprezzare questo metodo, perché non considera peccaminose le canzoni e le cerimonie tradizionali».
A Mwinlunga, mentre il coro prosegue nella sua canzone, le voci si armonizzano: «Siete frutti di un unico albero». Il canto e le danze attorno alla melodia rispecchiano il messaggio della canzone dell’unità, un messaggio che i baha’i lunda stanno cercando di far conoscere con molte canzoni.
«La musica deve elevare lo spirito – dice Daniel, riflettendo su questo movimento positivo – Quando un evento porta gioia ai cuori, ne nasce una canzone. E quando qualcosa li rattrista, anche in questo caso nasce una canzone. Nel canto si può sentire l’anima delle persone».

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