Augusto Casali: non c’è più tempo da perdere

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Siamo ormai giunti al giro di boa e fra meno di una settimana andremo alle urne per il rinnovo del Consiglio Grande e Generale. Analizzando lo stato delle cose alcune riflessioni divengono naturali.

Le Coalizioni sono nate sulla base di presunte convenienze politiche e non sulle cose da fare, come invece sarebbe stato necessario di fronte ai gravi problemi con i quali il Paese dovrà misurarsi anche per il prossimo futuro.

Due delle tre Coalizioni in campo sono frutto della scomposizione e ricomposizione del vecchio Governo grazie all’inserimento, da una parte e dall’altra, di partiti che nella passata legislatura hanno più o meno velatamente appoggiato il Governo rinunciando al ruolo di opposizione assegnatogli dagli elettori. Viene spontaneo chiedersi cosa potrà mai cambiare in caso di vittoria, visto che le forze protagoniste delle due Coalizioni sono le stesse che hanno prodotto tutti i guai con i quali il Paese deve fare i conti oggi.

La terza Coalizione vive di luce propria, nell’immaginario collettivo rappresenta di certo la novità che va di moda, potrebbe stupire tutti quanti, anche se dal dire al fare, come si dice, c’è di mezzo il mare e governare un Paese è estremamente complicato, perché non sempre è tutto semplicisticamente bianco o nero. Vedremo.

Tutto questo non contribuisce sicuramente alla chiarezza e alla tranquillità nei confronti degli elettori che addirittura si ritrovano, ad esempio, un PSD i cui rappresentanti sono equamente divisi in due coalizioni diverse pur facendo parte dello stesso partito. E’ incredibile, ma vero a San Marino.

I sondaggi commissionati da chi ha la possibilità economica di farlo, per quel che i sondaggi valgono (Brexit ed Elezioni USA insegnano), ci dicono che presumibilmente nessuno vincerà al primo turno e che si dovrà ricorrere al ballottaggio. Se così sarà, molto probabilmente il cosiddetto premio di stabilità assumerà proporzioni molto ampie, tali da sollevare dubbi sulla effettiva rappresentatività del futuro Governo.

Infatti, la nuova maggioranza che si costituirà grazie al premio di governabilità, sarà puramente tecnica poiché di fatto risulterà la minoranza del Paese e degli elettori.

Ora, di fronte ad un tale stato di cose, considerata la complessità delle problematiche da affrontare, tenuto conto della crisi di credibilità dei partiti, della mancanza di personaggi autorevoli e della distanza dei cittadini dalla politica, credo che la proposta di Rinascita Democratica Sammarinese tesa al coinvolgimento dei sammarinesi, chiamati ad esprimersi sui maggiori problemi del Paese attraverso lo strumento del Referendum, sia l’unica strada possibile per uscire dal tunnel in cui si è venuta a trovare la nostra Repubblica.

La politica ha ampiamente dimostrato di essere incapace di cambiare se stessa. L’abbattimento delle “cordate elettorali” attraverso la riduzione delle preferenze da tre ad una voluta dal Comitato Promotore che ho avuto l’onore di rappresentare legalmente e appoggiato dal Popolo con il Referendum del 15 maggio scorso, è l’esempio lampante della potenza della democrazia diretta. Aiutando la politica con il Referendum gli elettori faranno gli interessi del Paese e diverranno più protagonisti del proprio futuro.

Non c’è più tempo da perdere e non possiamo permetterci un altro giro a vuoto. E’ l’ora di reagire in modo deciso.

Augusto Casali

Rinascita Democratica Sammarinese

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