Telecomunicazioni: arrivano otto nuove antenne

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È uno di quegli argomenti che attirano immediatamente l’attenzione della gente, perché il telefonino è ormai diventata un’appendice irrinunciabile e insostituibile. Perché i telefonini non prendono? Perché da Borgo a Dogana la linea cade almeno 10 volte? A che punto è la fibra ottica per la connessione internet e come verrà gestita la rete?

Va anche detto che se le telecomunicazioni non funzionano, il paese non è attrattivo. Dopo alcuni annunci da parte del nuovo governo, si attende il dibattito in Consiglio.  La maggioranza farà il punto sullo stato dell’arte e spiegherà il ventaglio di ipotesi in cantiere per la gestione strutturale delle telecomunicazioni, sia mobile che internet. “In entrambi i casi ci sono soluzioni diverse che possono essere adottate – ha dichiarato il Segretario Zafferani durante il programma Palazzo Pubblico – e in Aula verrà valutato l’impatto in base a costi e ricavi”. Quello che si sa è che il Governo ha tra le mani progetti già deliberati dal precedente Esecutivo e che prevedono la realizzazione di siti aggiuntivi ai sette già presenti in territorio. “Sono state già avviate le procedure per l’installazione”. Si tratta di due lotti di quattro antenne ciascuno.
“Più antenne – ha ricordato Zafferani – coprono meglio il territorio e riducono le emissioni. I telefonini fanno meno fatica a ricevere il segnale riducendo l’inquinamento elettromagnetico”. I primi quattro pali su cui verrà inserita l’antenna saranno installati a Rovereta, Fiorina, Montegiardino e Gualdicciolo. Gli altri quattro sorgeranno a Borgo, Domagnano, Murata e Città. L’altezza va da 30 metri a 40 a seconda della zona. Non dovrà solo essere garantita la copertura ma anche il rispetto dei parametri di legge dell’impatto elettromagnetico. Ogni antenna ospiterà tre operatori ciascuna, più apparati per l’amministrazione, come ad esempio il monitoraggio ambientale e l’Azienda dei Servizi. Le procedure d’appalto dureranno tre mesi, poi serviranno 100 giorni per realizzare i siti. A quel punto gli operatori potranno installare i propri sistemi radioelettrici. L’investimento iniziale – circa 100.000 euro lordi a sito – è dello Stato che rientrerà delle spese facendosi pagare successivamente i diritti. Al momento sono disponibili metà dei fondi necessari.

La promessa è che dall’autunno prossimo, tutto dovrebbe funzionare bene.

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