Segreteria al Lavoro dalla parte dei dipendenti One Gallery

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In merito a quanto riportato nei giorni scorsi rispetto alla vicenda One Gallery outlet, si precisa quanto segue.

La Segreteria di Stato al Lavoro, pochi giorni dopo essere entrata in ruolo, è stata resa edotta dalle organizzazioni sindacali circa la situazione del One Gallery Outlet, le sue inadempienze nei confronti dei dipendenti e la preoccupazione degli stessi per il futuro aziendale.

Consapevole della delicata situazione, la Segreteria si è subito mossa per approfondire la vicenda, raccogliendo i dati e le informazioni necessarie sulla posizione debitoria dell’azienda e sugli incentivi di cui gode.

L’azienda ha assunto la gran parte dei lavoratori a norma della legge 71/2014, legge del precedente Segretario Belluzzi in materia di incentivi, ed in particolare tramite l’art. 7 della stessa, che pone a carico della Cassa per gli Ammortizzatori sociali il 60% della retribuzione nel primo anno di assunzione dei lavoratori e del 25% per i successivi 6 mesi. Inoltre, prevede uno sgravio del 50% sui contributi da versare.

La legge non prevede blocchi agli incentivi/sussidi in presenza di inadempienze e ritardi, mostrando tutta la sua fragilità e consentendo di procrastinare situazioni come questa, a tutto svantaggio dei dipendenti.

La segreteria, non volendo perdere tempo, ha subito proposto alle organizzazioni sindacali un intervento per far fronte a questa situazione, attraverso una modifica normativa urgente, ricevendo però la richiesta di provare prima a muoversi per altre vie.

Alla luce di ciò, la Segreteria ha inviato una lettera ufficiale, in data 3 febbraio, alla società One Gallery per chiedere conto del piano aziendale e delle volontà circa il pagamento dei debiti.

Nella sua risposta ufficiale, in data 7 febbraio, l’azienda ha sottolineato di non avere debiti scaduti (cosa non vera, visti i riferimenti degli uffici) ed ha addebitato le difficoltà del proprio business alla persistente mancanza di abitabilità del locale affittato (che, peraltro, al momento della risposta era già stata concessa da circa 10 giorni).

Di fronte a questo genere di approccio, abbiamo ritenuto poco utile porre in essere incontri con i gestori del One Gallery, come invece richiesto dal sindacato, perché evidentemente non avrebbero portato a nulla di costruttivo.

Abbiamo quindi continuato a muoverci alla ricerca di una soluzione, sotto l’aspetto normativo, al problema prioritario, cioè tutelare i lavoratori e lo Stato; soluzione non semplice perché al momento le leggi che abbiamo ereditato, purtroppo, permettono il verificarsi di situazioni come queste.

E lo abbiamo fatto senza clamori, vista la delicatezza della situazione. Se le scelte aziendali spettano alle imprese ed il Governo non può entrarvi, nostro compito è lavorare per evitare abusi. Ed è quello che stiamo cercando di fare, trovando una via possibile e praticabile nella situazione attuale.

Abbiamo quindi concordato per la giornata di oggi un incontro con le organizzazioni sindacali per ragionare su alcune proposte per tutelare i lavoratori ed il loro sacrosanto diritto alla retribuzione. Ricercando interventi concreti, da studiare assieme, nella massima disponibilità.

Segreteria di Stato all’Industria, Artigianato, Commercio, Lavoro, Cooperazione e Telecomunicazioni

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