NPL, tutti li vogliono, ma…

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San Marino. “Dubbi, strani collegamenti, prese di posizione, “casualità” che non convincono Rete e MDSI, nella nuova tappa del tour dei Castelli, a Borgo Maggiore. Ben decisi ad arrivare fino in Lussemburgo… Intanto, il loro obiettivo immediato è informare i cittadini, raccontando puntigliosamente fatti e retroscena che spesso sfuggono anche alle cronache dei giornali, non solo per fare chiarezza ma perché siano gli stessi cittadini a porsi delle domande su quanto accade. “Ci sono troppi elementi che fanno pensare che l’indirizzo del Governo non sia quello di creare un sistema virtuoso, ma di sostituire – affermano – un potere con un altro potere, e di accaparrarsi la gestione dei crediti deteriorati”. Il problema gira sempre intorno agli NPL, per la gestione dei quali si sta consumando una lotta che vede al centro di ogni tensione proprio la Cassa di Risparmio.

Emanuele Santi (Mdsi) ripercorre la cronologia degli eventi degli ultimi mesi: dall’audizione dei vertici Bcsm sull’AQR, allo shock liquidità annunciato dal Segretario Celli, fino all’accelerazione sul cda Carisp e la fuga di notizie e di dati sensibili apparsi sulla stampa italiana in sospetta concomitanza. “Per noi – rimarca Santi – c’è un chiaro disegno per destabilizzare il sistema”. Tra gli elementi centrali citati da Elena Tonnini (Rete), spicca il collegamento tra San Marino e Lussemburgo; i legami societari con le banche del Titano come Bac e Cis; i rapporti tra Grais e il Granducato, un mondo che il Presidente BCSM conosce molto bene per il suo passato di amministratore della società Lupercale avente la stessa sede lussemburghese di due società di Grandoni. Ma non è tutto. Punta il dito anche sul collegamento esistente tra alcune società del Lussemburgo e San Marino nel settore degli outlet, a cominciare dal One Gallery, iniziativa imprenditoriale naufragata, come sappiamo, lasciando senza lavoro oltre 67 dipendenti; ma anche i Borletti con diverse società anonime in Lussemburgo, tra cui la Borletti Group Sam proprietaria al 100% della sammarinese The Market Prop.co, di cui amministratore delegato è Stefania Lazzari, in quota CIS Group. Tutti questi legami sono già sottoposti alla maggioranza, che però avrebbe liquidato il tutto confermando fiducia al Governo. “In realtà – sottolinea infine Elena Tonnini – qui non è una questione di fiducia ma è dovere di tutti i consiglieri porsi delle domande e ottenere delle risposte”.

Alessandro Rossi scava in profondo un altro dettaglio, che pare essere l’obiettivo vero del governo. “La verità che leggo è che esiste un gruppo di potere i cui contorni non sono semplicemente sammarinesi. Ha addentellati dentro le istituzioni italiane ed internazionali. Ed ha un progetto sul sistema bancario sammarinese che è sostanzialmente quello che declama il Segretario alle Finanze, ovvero fare di San Marino un HUB FINANZIARIO dall’Europa verso il medio oriente, i Balcani e la Cina. Cioè, un Paradiso fiscale 2.0 Invece di puntare sulla produzione si pensa ancora ai servizi, senza voler vedere cosa c’è dietro.Cito Simone Celli: «La possibilità di far diventare San Marino un Hub di servizi bancari e finanziari ad alto valore aggiunto non è affatto remota è in tal senso la scelta di perseguire una maggiore integrazione con l’Unione Europea va interpretata in termini di opportunità e non di problematica.» Orbene è difficile diventare un HUB “pulito” quando non si ha nemmeno il memorandum con Banca d’Italia, che per siglarlo vuole la centrale rischi, qualunque stato non canaglia vuole la centrale rischi – interscambiata- come pre-requisito dei memorandum.”

Fin qui Rossi, seguito poi da Andrea Giani e da Tarcisio Corbelli. Ma tutti con un filo conduttore comune: il timore che si vada verso un finanziamento estero che condizionerà non solo l’economia ma l’interro sviluppo di San Marino per i prossimi decenni.

 

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