Quel fiume di soldi che va verso Rimini

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San Marino.  È vero che l’acqua va tutta in giù, ma i soldi, un tempo, venivano tutti in su. Verso il Titano. Oggi, invece, un fiume di soldi se ne sta andando verso le banche di Rimini, di Villa Verucchio, di Cerasolo. E sono tutti soldi dei sammarinesi che non si fidano più del sistema bancario nostrano. Finora era solo una sensazione, adesso è una realtà confermata da numerosi interventi in Consiglio Grande Generale. Che stamane, in comma comunicazioni, ha dedicato la quasi totalità dei suoi lavori ai problemi del settore bancario. E il dato dirompente è quello sulla crescita della sfiducia. Del resto, per quanto il governo cerchi di rassicurare, i cittadini sono molto scettici e fanno come credono sia meglio per loro stessi.

Indubbiamente, il blocco dei pagamenti in Asset, dopo tre mesi di commissariamento, ha avuto una sorta di effetto domino, a corollario di segnali per nulla positivi per il piccolo mercato interno. Perché è vero che ci sono “grandi debitori” molti dei quali sammarinesi, ma ci sono anche tanti sammarinesi che in banca hanno messo i loro risparmi di famiglia. E così, anche se in Italia è peggio, preferiscono tutelarsi da soli.

Ma le notizie dal Consiglio arrivano a raffica e gettano nuovi lumi sulla “riorganizzazione del sistema bancario”.

Cominciamo con Asset, che a conclusione del percorso di commissariamento, verrà assorbita da Cassa di Risparmio. Fine di un’epoca. Non si sanno ancora i dettagli, ovvero come andranno gestiti i 31 milioni di fondi pensione, gli altri debiti della banca, e come verranno assorbiti (o licenziati) i dipendenti.

Ma anche Cassa ha i guai suoi, con un deficit di bilancio che supera gli 80 milioni, con un presidente e un direttore rinviati a giudizio, con i crediti di Delta che sembrano aver subito un’ulteriore svalutazione, con un’assemblea che a fine mese si troverà molte gatte da pelare insieme all’approvazione del bilancio. E soprattutto ha bisogno di essere ricapitalizzata.

Altre banche private sono in sofferenza, dicono le voci. Ma quello che sappiamo di certo, basta e avanza. E di certo, si sa che occorrono i soldi. Pare che ci vorranno 500 milioni per rifinanziare il sistema bancario. Il famoso debito estero, di cui si parla da tempo, ma senza nessuna conferma. Chi li pagherà? L’FMI o un investitore privato? A quali condizioni? Lo vedremo. Ma soprattutto, saranno sufficienti a coprire i buchi e a garantire l’operatività del sistema, oppure ci troveremo punto e capo, senza soldi e con i debiti?

Intanto si sa che gli NPL, quasi 2 miliardi di euro, saranno gestiti da una bad bank di sistema. L’ha ufficializzato il Segretario Celli in Consiglio, ma senza fornire ulteriori dettagli. https://www.tribunapoliticaweb.sm/politica/2017/05/16/7439_celli-sugli-npl-arriva-la-bad-bank-sistema/#more

 

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