ABS in Commissione Finanze, il governo dice: niet!

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San Marino. I componenti di minoranza della Commissione Finanze, riuniti ieri a Palazzo Pubblico, hanno annunciato di aver ufficialmente richiesto una convocazione straordinaria della Commissione per l’audizione dei vertici di Abs, Associazione bancaria sammarinese.

Ma sono battuti sul tempo: la conferenza stampa non è ancora finita, quando arriva sugli smartphone dei consiglieri la mail di convocazione della Commissione Finanze per il prossimo 7 giugno, ma con un ordine del giorno che smorza il loro entusiasmo.

Teodoro Lonfernini, Pdcs sintetizza quanto riporta la mail della segreteria Istituzionale: “Discuteremo se sarà il caso o meno di convocare Abs”.

“E’ una presa per i fondelli” sbotta Roberto Ciavatta di Rete, annunciando insieme a Federico Pedini Amati, Mdsi, che i consiglieri di Democrazia in movimento diserteranno la commissione.

“Perché spendere i soldi dei contribuenti- mandano a dire- convocando una commissione, quando ci si poteva parlare al tavolo?”. Ma soprattutto, quello che si mette in dubbio è se Abs sia un’istituzione rappresentativa del settore bancario, probabilmente anche alla luce delle recenti defezioni.

“È irrispettoso” stigmatizza Pedini. Per tutta la conferenza stampa infatti, i consiglieri di Pdcs, Ps, Psd, Rete e Mdsi spiegano al contrario il perché sia importante invitare i vertici dell’associazione.

“Abs è un soggetto rappresentativo del sistema, non coinvolto in nessuna occasione” spiega Francesco Mussoni, Pdcs. A non coinvolgere Abs sono naturalmente governo, maggioranza, Banca centrale: “Si sta discutendo di sistema bancario e finanziario- prosegue Mussoni- si procede ad azioni fortissime e non si fa un confronto con questo importante organismo”.

Il Consigliere coglie poi l’occasione per mettere un freno alle recenti dichiarazioni del capogruppo di Ssd, Giuseppe Morganti, che lasciano pensare a una accelerata nella cessione di Asset a Cassa di Risparmio. “Vorrei invitare il commissario a non firmare il documento di cessione a Cassa”, manda a dire.

Al contrario, entrambi i punti sono stati rimandati “a data da destinarsi”. In più Mancini sottolinea la gravità della mancata sostituzione di Romito: viene infatti così disatteso l’Odg approvato dal Consiglio grande e generale il 29 aprile scorso.

Infine Iro Belluzzi, Psd, lancia “un grido d’aiuto” a tutte le forze politiche, anche quelle di maggioranza, per fermare il progetto di rilancio del sistema che “ad oggi non è chiaro a nessuno”. Questo progetto, auspica Belluzzi, che sia spiegato in modo da comprendere se mira a cedere il sistema “a eventuali cavalieri bianchi esterni” o se sia “a discapito della ricchezza interna”.

Lonfernini, Pdcs, getta le responsabilità principali in capo al segretario di Stato per le Finanze Simone Celli, “latore di un silenzio dentro Banca centrale che è imbarazzante”. Se permarrà questo ermetismo, manda quindi a dire, “non avremo altre soluzioni che chiedere la sua sfiducia”. È solo l’Italia che deve ringraziare Celli, insieme ai vertici di Bcsm, incalza il consigliere Pdcs, perché “sono gli autori del quarto scudo che il Paese vive negli ultimi 15 anni” con l’aggravante che “questo è uno scudo sammarinese”.

Infine, i consiglieri non trattengono le critiche alle dichiarazioni del direttore di Bcsm apparse sul suo profilo Facebook. “Non abbiamo bisogno di sceriffi- replica Mussoni- ma di persone che fanno il loro lavoro”. Ciavatta definisce gravi le affermazioni di Lorenzo Savorelli: “Dice di essere l’unico fautore della legalità a San Marino, in passato abbiamo mandato via dirigenti di Bcsm per molto meno”. Infine Belluzzi invita lo stesso direttore a circostanziare meglio certe dichiarazioni e gli ricorda che “illegale è violare la legge sul tetto degli stipendi”. (Fonte: Agenzia Dire)

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