La maggioranza all’ANIS: dice no a tutto!

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San Marino. Il Segretario alle Finanze Simone Celli risponde a tutte le critiche mosse dai partiti di opposizione e perfino dall’ANIS. Lo farà in maniera istituzionale nel prossimo Consiglio di giugno (la convocazione dovrebbe avvenire presumibilmente nella settimana che comincia il 19), con un comma apposito per dibattere le prospettive del sistema bancario e finanziario, ma soprattutto per illustrare le linee di indirizzo su cui basa la riorganizzazione e il rilancio. Non sembra ancora giunto il tempo per spiegare le motivazioni del commissariamento di Asset, ma quando non ci saranno più i vincoli – ha promesso durante la serata della CSU – si spiegherà tutto. E ci saranno delle sorprese.

Poi risponde all’ANIS e al suo durissimo comunicato affermando che il dialogo è aperto su una molteplicità di temi. “Non ci stiamo sottraendo al confronto e stiamo trovando ottime soluzioni per il mondo dell’impresa. Comprensibile la preoccupazione degli industriali sul settore bancario, meno la diffidenza nei confronti del governo”.

Tuttavia, non perde l’occasione di notare che alcuni importanti gruppi imprenditoriali che fanno parte di ANIS hanno oggettivi interessi nel sistema bancario. “Aspetto – dice Celli – che va tenuto in considerazione.”

Su Banca Centrale che non incontra ABS risponde invece il Segretario all’Economia Andrea Zafferani: “È autonoma, bisognerebbe chiedere a loro, non le facciamo da balia”.

Sul debito estero ribadisce la posizione di Civico 10: “È l’ultima spiaggia, ma da qualche parte lo Stato deve pur rimediare i soldi per ricapitalizzare”. Conferma che si stanno esplorando soluzioni interne. Ci sono alternative? Secondo Zafferani sì. “Bisogna però vedere se si possono tradurre in pratica. La maggioranza fa quadrato attorno al Governo anche se c’è chi vorrebbe maggior dialogo istituzionale da parte dell’organo di vigilanza. “Chiusi i passaggi tecnici si apre una nuova fase che vedrà protagonista la politica” precisa Matteo Ciacci. Il confronto sarà su linee di indirizzo, strategie, road map. Ciacci invita poi l’ANIS a maggiore senso di responsabilità. “Dice no al debito estero, ai fondi pensione, alle tasse, insomma, dice no a tutto”. E torna a sottolineare quanto affermato nei vari comunicati della maggioranza: un conto è il progetto, un conto è condividerlo.

Il problema che forse sfugge alla maggioranza è che la gente questo progetto non l’ha visto e non l’ha capito, per questo è preoccupata. E poi ci sta che l’opposizione si scateni contro il governo, è nel suo ruolo. Altra cosa sono il sindacato, l’ANIS e le categorie economiche, che non sono soggetti politici ma rappresentativi di settori sociali ben definiti. Tutti settori che, di solito, mantengono una certa distanza dalla politica e tutelano i rispettivi interessi di parte. Il debito estero, in particolare, fa paura a tutti, perché andrà a ricadere indistintamente su tutta la popolazione per parecchie generazioni. Il governo ne parla da gennaio, cioè appena si è insediato, poi ha addolcito la linea e ne parla come di ultima spiaggia. Ma non l’ha mai negato. E poi, l’ultima spiaggia rispetto a che cosa?

Ecco, se il governo chiarisse questa posizione, forse potrebbe recuperare quella fiducia che è venuta progressivamente scemando in questi ultimi mesi.

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