Le opposizioni a Celli e a BCSM: andate a casa!

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San Marino. Le opposizioni: tre partiti, due movimenti, il 70 per cento dell’elettorato. Pur con storie diverse e diversi modi di fare politica, si sono travate insieme, questa mattina, in udienza dalla Reggenza, per chiedere con una voce sola, l’anticipo del comma sulla “situazione e sulle prospettive del sistema bancario”. Un comma che l’ordine del giorno del Consiglio Grande e Generale fissa tassativamente per mercoledì pomeriggio, 21 maggio, alle ore 15. Ovvero, dopo l’assemblea dei soci di Carisp, fissata per la mattina. E questo ha scatenato la reazione delle opposizioni. Che dopo l’udienza hanno convocato la stampa.

“Un’urgenza determinata dall’ordinanza del Tribunale – spiega il segretario DC Gian Carlo Venturini – che ha accolto il ricorso di Asset contro il commissariamento e che dà indicazioni sulla liquidazione coatta. Chiediamo di discuterne in Consiglio, prima che si prendano impegni di quella portata.”

“In questi mesi si è creata una gravissima sfiducia nel sistema bancario – prosegue il capogruppo di Rete Roberto Ciavatta – con una forte fuoriuscita di liquidità. Le scelte di Banca Centrale non sono state motivate, sembrano frettolose e mosse da ragioni esterne al sistema. Gli atti di un eventuale accorpamento devono passare in Consiglio. E allora ci rivolgiamo alla maggioranza: che non prenda questa cosa sottogamba, perché si renderà responsabile di mettere in crisi il Paese.”

Insomma, ci vogliono 39 voti per cambiare l’ordine del giorno e far passare l’urgenza. L’appello ai colleghi consiglieri dall’altra parte della barricata è: mettetevi la mano sul cuore, perché se l’Ecc.ma Camera sarà chiamata ad un risarcimento, come è plausibile pensare, la spesa ricadrà sullo Stato, cioè su tutti i cittadini.

Alessandro Mancini, PS: “Avevamo avanzato la richiesta di anticipo del comma anche in Ufficio di Presidenza, ma oggi è ancora più importante. Ci aspettiamo che il Segretario non si limiti a fotografare il sistema attuale, ma che dia le linee di indirizzo e le possibili soluzioni, dal momento che i guai sono già abbastanza grossi.”

“La maggioranza non ha fatto mente locale sui poteri dello Stato – rincara Iro Belluzzi, PSD – perché sembra non avere consapevolezza di cosa sia il Tribunale e cosa sia invece Banca Centrale. In ogni Paese, grande o piccolo che sia, non si può fare a meno del Tribunale; ma di una Banca Centrale, specialmente in un micro stato come il nostro, si può fare tranquillamente a meno.”

Gli fa eco Luca Lazzari di MDSI: “Le denunce che abbiamo portato avanti in questi mesi erano molto forti. Oggi ci sono gli atti: l’ordinanza del Tribunale, la lettera di Bankitalia a ABS. Sarebbe stato ovvio che avesse scritto a Banca Centrale, perché non l’ha fatto? Appare evidente che c’è in atto un forte scontro di poteri.”

Alessandro Cardelli, capogruppo DC, va dritto al sodo: “Ci aspettiamo le dimissioni del Segretario Celli, del presidente Grais, del direttore Savorelli e dell’intero coordinamento di vigilanza di Banca Centrale. È un dovere da parte loro. Poi si potrà ricominciare a parlare!”

E mentre Stefano Canti, DC, torna a insistere sulla chiarezza da parte della maggioranza, Elena Tonnini di Rete, puntualizza: “L’assemblea di Carisp sarà lo spartiacque tra quello che è stato e quello dovrà essere. Celli ha un approccio distorto con Banca Centrale, che non è un potere dello Stato, ma deve sottostare alle sue leggi. L’ordinanza del tribunale dice chiaro che BCSM non ha affrontato l’emergenza, ma ha creato l’emergenza. Ed è paradossale che, in questo stato di cose, il governo ponga come soluzione un linea di credito estero.”

Insomma, le opposizioni sono decise a dare battaglia. Pur essendo perfettamente consapevoli di non avere un loro rappresentante nel CdA di Carisp, hanno detto a chiare lettere che “faranno tutto il possibile per mettere fine allo scempio.”

 

 

 

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