Cassa di Risparmio, un’istituzione patologica

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San Marino. Il Segretario alle Finanze Celli accende fuochi d’artificio anche su Cassa di Risparmio, descritta come “un’istituzione bancaria patologica, prototipo di quella piazza finanziaria voluta dall’ancien régime”.

Quando attacca la relazione in Consiglio Grande e Generale, in premessa assicura che per l’assemblea di domattina in Carisp, non ci sarà nessuna decisione definitiva, nessuna deliberazione per l’accorpamento di Asset. L’articolo 4 dell’ordine del giorno è stato cancellato.

“Ma non è una marcia indietro – precisa Celli – perché in questa operazione di sistema è l’unica opzione possibile per ripristinare la necessaria stabilità.”

Poi passa a perimetrare la situazione di Cassa di Risparmio e Asset “che sono intersecate” senza sorvolare sull’aspetto politico del dibattito che ha caratterizzato questi due temi. “Un dibattito – ha detto – con un livello di intensità che è un fatto inusuale nella realtà sammarinese. Reazioni non paragonabili ad analoghe vicende successe in passato”. Cita i casi relativi al Credito Sammarinese, alla Banca Commerciale, all’Eurocommercial Bank, e gli altri succedutisi in questi anni.

“Si vuole mettere in difficoltà il governo – spiega – ma la durezza e la violenza di queste reazioni ci fa chiedere il perché. La mia chiave di lettura è che il cambiamento spaventa, rende tutti più fragili. Noi stiamo facendo una rivoluzione che spaventa, soprattutto tutti coloro che hanno interessi, gruppi di potere visibili e meno visibili.”

Continua. “Oggi viene messa in discussione la piazza finanziaria voluta dall’ancien régime. C’è un’istituzione bancaria, luogo di interessi politici, personali e familiari, che è il prototipo di quel modello, che è stato maciullato dal tribunale. Questo passaggio di sistema che stiamo portando avanti, che ha traiettorie forse difficilmente comprensibili per qualcuno, non verrà sospeso. Il governo non intende mollare.” Quindi spiega che si sta lavorando perché il sistema bancario e finanziario sammarinese dovrà essere sano, serio e competitivo a livello internazionale.

“L’ancien régime cerca di metterci i bastoni tra le ruote – accusa Celli – ma non ci facciamo intimidire dai messaggi che arrivano. Andiamo avanti.”

Ammette che forse, sia il governo, sia Banca Centrale, avrebbero potuto adottare comportamenti diversi. “Parliamone – concede – ma non è accettabile il teorema del disegno premeditato. Soprattutto quando si parla di un’istituzione bancaria patologica, che avrebbe potuto mettere in crisi tutto il sistema”. E prima di passare al seguito della relazione, sottolinea che tutti i passaggi effettuati rientrano nelle prerogative di Banca Centrale.

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