I cittadini di Acquaviva in difesa del proprio Castello

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San Marino. Sin dall’avvio dell’ultima campagna elettorale, una frase in particolare ha risuonato come un mantra nei programmi e nelle dichiarazioni della coalizione Adesso.sm: il “cambio di metodo”. Se Adesso.sm avesse vinto le elezioni, tutti i sammarinesi avrebbero potuto assistere ad un rivoluzionario cambio nel metodo di governare, basato su condivisione e confronto.

Quando poi Adesso.sm le elezioni le ha vinte per davvero, il cambio di metodo è diventato il primo punto all’ordine del giorno della nuova maggioranza. E a sentire loro, il cambio di metodo c’è stato per davvero. Purtroppo però, con il passare del tempo è emersa una piccola, ma fondamentale differenza fra il significato che danno alle parole “condivisione” e “confronto” i sammarinesi comuni mortali ed il significato con cui invece le interpretano i membri di Adesso.sm.

“Condivisione” per loro non significa infatti lavorare a documenti, atti e decisioni comuni che, nel rispetto del pieno diritto della maggioranza di governare, cerchino di massimizzare anche il numero di risposte che sono in grado di fornire alle istanze (legittime) delle opposizioni, delle parti sociali e della cittadinanza. “Condivisione” per Adesso.sm si traduce nell’algoritmo: noi ad un dato momento comunichiamo le nostre intenzioni e gli altri si limitano a prenderne atto.

“Confronto” per la coalizione di maggioranza non significa “incontro polemico fra sostenitori di tesi, concezioni, programmi diversi, che si propone non tanto la lotta e la vittoria di una delle parti quanto la possibilità di un’intesa attraverso un dialogo aperto ed equilibrato” (Treccani.it). “Confronto” per Adesso.sm significa che loro, da illuminati quali si ritengono, scendono fra i comuni mortali a illustrare la bontà delle loro proposte, pretendendo l’assenso incondizionato e pronti a schernire ogni tentativo di critica, contraddittorio o proposta alternativa, “con toni di sufficienza e ironici”, come ha giustamente rilevato la Giunta di Castello di Città nel suo comunicato del 23 giugno, all’indomani della serata pubblica sulle antenne.

Gli stessi toni spocchiosi che avevamo rilevato da parte degli esponenti della maggioranza durante la serata sulle antenne tenutasi a Gualdicciolo, ed infatti puntualmente dobbiamo constatare che il “metodo del confronto” ha partorito un governo che tira dritto per la sua strada ed ha già disposto l’avvio dei lavori per la costruzione delle prime quattro antenne, sordo alle richieste della cittadinanza e delle Giunte di Acquaviva e di Città.

Del resto, è lo stesso nuovo, rivoluzionario metodo che pervade l’azione del governo targato Adesso.sm quando, invece di ascoltare i reclami della cittadinanza, continua a dar credito (addirittura attraverso un tavolo permanente) ad un management della Cartiera Ciacci che esige di farsi cancellare tutte le multe e debiti vari e di “comprare” il silenzio del Paese con 50.000 euro e intanto ad agosto installerà pure il cogeneratore, in barba alle rassicurazioni fatte dal governo proprio alla cittadinanza. O quando partorisce la prima legge in materia di lavoro a memoria d’uomo in grado di scontentare sia i datori di lavoro che i sindacati. Per non parlare della gestione dei dossier Carisp e sistema bancario. Sarà pure nuovo questo metodo, ma a noi puzza tanto di vecchio.

I cittadini di Acquaviva impegnati nella difesa del proprio Castello

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