In Consiglio l’assestamento di bilancio

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San Marino. Il dimezzamento del disavanzo, da 19 a 9,5 milioni di euro, è l’obiettivo più importante raggiunto dall’Assestamento al Bilancio 2017, portato oggi all’attenzione del Consiglio grande e generale dal segretario di Stato per le Finanze Simone Celli. Lo stesso all’Aula sottolinea come il contenimento del disavanzo fosse una priorità del governo ed esprime la sua soddisfazione per la riduzione di 10 mln di euro. L’Assestamento al Bilancio 2017 è quindi al centro dei lavori consiliari della mattina, con la sua presentazione in prima lettura. Il segretario di Stato anticipa subito che tra prima e seconda lettura proseguiranno incontri con sindacati, categorie e opposizioni per apportare aggiustamenti al testo in seconda lettura. Nel provvedimento- frutto del compromesso tra maggioranza e opposizione per scongiurare la procedura rafforzata- ammette Celli che non è semplice intervenire ma “alcune scelte di fondo” sono compiute. In particolare, quelle che “vanno nella direzione di ricostituire riserve di liquidità nelle casse dello Stato”: quindi cita la sanatoria edilizia (trasferita per accelerare i tempi dal Testo unico in materia edilizia) e l’agevolazione delle cartelle esattoriali. I capisaldi del provvedimento, prosegue, sono il rigore nella gestione dei conti pubblici, l’adeguata crescita e l’equità. Il rigore inoltre, anticipa, sarà perseguito avviando un tavolo di concertazione sugli esiti della spending review non ancora attuati. Tra le voci orientate a contribuire all’equità, sottolinea il rialzo per 1,5 mln di euro al trasferimento dello Stato verso l’Istituto per la Sicurezza Sociale. “Siamo consapevoli che occorra far di più e meglio- conclude il segretario Celli- l’impegno è di dare un bilancio 2017 che possa il più possibile contenere il deficit, per fare scelte più coraggiose per il bilancio 2018”.

Da parte dell’opposizione gli interventi sono all’insegna dell’apertura e del confronto, anche se non mancano i rilievi. In Aula inoltre non ci sono i consiglieri di Rete e Mdsi, come annunciato ieri, per non partecipare ai lavori sui decreti salva banche. Intervengono quindi i rappresentanti di Pdcs, Psd e Ps.
Alessandro Mancini, Ps, fa sapere di accogliere con piacere che provvedimenti in passato oggetto di scontro del suo partito con “forze politiche allora in maggioranza”. Oggi, osserva, queste sono ancora in maggioranza, “ma hanno dovuto abbassare il capo sulla sanatoria degli abusi edilizi, sulle residenze”. Resta però l’amaro in bocca: “Oggi Alleanza popolare dice sì, ma solo perché si è arrivati con l’acqua alla gola”. Al contrario, “se fossero stati fatti quando li proponeva il Ps- stigmatizza- avrebbero già portato indicatori con segno più nella nostra economia”.

Gian Carlo Capicchioni, Psd, ricorda allo stesso modo come nella precedente legislatura sia stata stoppata la riforma delle imposte indirette mentre ora viene annunciata.  Esprime i suoi dubbi a riguardo: “Ho la convinzione che venga fuori una riforma alla sammarinese, perché il sistema Iva è il sistema Iva, non possiamo inventarci doppi binari e confrontarci con Italia e Europa con sistemi del genere”. Prima di rendere appetibile il Paese, puntualizza, bisogna renderlo credibile.

Gian Carlo Venturini, Pdcs, esprime le sue perplessità sul disavanzo effettivo, nei 9 mln di euro infatti “non sono considerati gli effetti dei decreti 78 e 80, con la trasformazione del Credito d’imposta a debito pubblico e questo disavanzo deve essere incrementato”.
Dalla maggioranza, il capogruppo di C10, Matteo Ciacci, risponde a Mancini: “Adesso.sm ha un approccio diverso da quello avuto dalla maggioranza in passato e pensa che le proposte dell’opposizione possano essere un valore aggiunto”. Giuseppe Maria Morganti, Ssd, ammette di non essere mai stato in passato tra i sostenitori della vendita di immobili a non residenti e della concessione di residenze elettive. “Bisogna essere molto prudenti, ma il dato è tratto- esorta- il Rubicone è stato superato e occorre ora mettere in campo azioni necessarie per gestire questo passaggio”. Infine Fabrizio Perotto, Rf, elenca alcuni meriti della legge: “Cerca di aggredire sacche di spreco nella Pa, eliminare disuguaglianze sociali e mettere basi per il rilancio del comparto economico”.
Concluso il dibattito sull’Assestamento, l’Aula torna ad affrontare il comma 3 e la ratifica dei decreti legge n.78 e n.80. Si torna quindi al confronto sul primo decreto su cui i lavori si interrompono per riprendere nella seduta del pomeriggio.

Fonte: SMNA

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