Democrazia in movimento chiede la testa di Grais

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San Marino. Rete e Mdsi prendono le distanze “da ogni prossima iniziativa del governo” e sollecitano la rimozione non solo del direttore ma anche del presidente di Bcsm, Wafik Grais. Emmanuele Santi (Md-Si), riporta la Dire, ha spiegato in conferenza stampa che all’opposizione il segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli, “ha annunciato la possibilità dell’uso dei fondi pensione per acquistare titoli di debito pubblico”. Così, “dopo 8 mesi di scelte non condivise e dopo che il governo ha fatto di tutto per mandare in crisi il Paese, approvando le operazioni di Bcsm ci chiede l’avvallo a questa operazione”. Diversamente, Md-Si manda a dire che “i fondi non sono né del governo, né della maggioranza o dell’opposizione, ma di lavoratori e pensionati”. Ciavatta (Rete) è passato ad esaminare le criticità del sistema bancario: ciò che ha portato all’inizio del suo smottamento è stata la non attivazione della Centrale Rischi nel 2016, “per precisa volontà di Bcsm”, malgrado vi fossero già accordi con Bankitalia e “impedendo così la collaborazioni tra le autorità di vigilanza” dei due Paesi. “Non basta l’allontanamento di Savorelli– ha mandato a dire- ma chiediamo anche che sia mandato via anche Grais”. Il danno provocato da Bcsm “richiederà sforzi importanti, non intendiamo avvallare le scelte del governo nei prossimi mesi, visto lo stato delle cose ormai compromesso”.

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