Presentato il piano industriale di Carisp: strategie di rilancio, esuberi e tagli alle filiali

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San Marino. Il piano industriale di Carisp è stato consegnato, lunedì 4 settembre, ad opposizione, categorie e parti sociali. Ad illustrarlo il Presidente del Cda Nicola Romito che ha confermato che lascerà l’incarico quando l’Assemblea dei Soci avrà ratificato il bilancio. I 534 milioni di perdite di Carisp – come noto – verranno spalmati in 25 anni. Per questioni operative, solo 485 sono accantonabili con il Decreto 5-ter. Rimangono quindi da coprire subito 49 milioni a cui vanno aggiunti quelli calcolati nel piano di ammortamento.

È previsto un inizio “soft”, con cinque milioni per i primi due anni e 10 per gli altri tre. Per i restanti 20 lo Stato dovrà pagare 22 milioni e 300 mila euro l’anno. Quella del 2016, quindi, la “rata” più salata: 54 milioni. Queste, le modalità operative del Decreto. Le linee strategiche per il rilancio passano invece dall’integrazione di Asset, pulizia dei bilanci e aumento di capitale: Carisp sarà suddivisa in Bad bank e Good Bank. La prima sarà una società di gestione pubblica in cui confluiranno gli npl, compresa Delta. La good bank dovrà tornare a fare utili. Si guarda alla riforma della giustizia, per velocizzare tempi di recupero e aste immobiliari.
Importante il capitolo dedicato ai dimensionamenti. Alle 11 filiali di Carisp si aggiungono le 6 di Asset. Se ne vogliono chiudere 8, passando da 17 a 9. Si mettono in conto esuberi di personale. I dipendenti dei due istituti di credito sono 181. Il target è di 110: 58 nelle filiali e 52 nelle strutture centrali. Dei 71 rimanenti, 46 verranno gestiti attraverso leve ad hoc, vale a dire: pensionamenti, part time, riduzione dell’orario lavorativo, non rinnovo di frontalieri e contratti a tempo determinato di Asset. Da valutare l’accrescimento delle competenze per eventuale reimpiego nella bad bank.

L’opposizione non ha risparmiato critiche. “Certe informazioni – dice – potevano essere date prima”. La maggioranza difende una scelta che definisce di trasparenza e chiarezza su perdite da coprire compatibilmente con il bilancio dello Stato. Adesso.sm promette concertazione sul Direttore Generale e un membro nominato dalla minoranza nel cda di Carisp che, come annunciato, verrà azzerato entro settembre.

Il nuovo cda potrebbe voler lavorare ad un proprio piano industriale, “con ulteriore perdita tempo” obietta l’opposizione. “Ma quello appena presentato – spiegano dalla maggioranza – rappresenterà un buon punto di partenza”.

(Fonte: San Marino RTV)

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