La DC sul governo: va avanti solo con le forzature!

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San Marino. È una lunga litania dolorosa quella che snocciola la DC in conferenza stampa all’indomani delle vicende bancarie che hanno squassato Carisp e Banca Centrale, e alla vigilia del lunghissimo Consiglio di settembre, quando tutti questi argomenti torneranno più che mai alla ribalta.

“Nove decreti legge d’urgenza per tentare di mettere le toppe ai danni arrecati sul sistema bancario: il governo va avanti a suon di forzature, senza un reale coinvolgimento delle parti sociali politiche ed economiche, rimangiandosi quanto strenuamente difeso fino a poche settimane fa”.

La DC non fa sconti a governo e maggioranza: da via delle Scalette, il segretario Gian Carlo Venturini, affiancato dal capogruppo Alessandro Cardelli e dal consigliere Pasquale Venturini, interviene in conferenza stampa sugli ultimi sviluppi che hanno travolto Banca Centrale, con le dimissioni imposte dal governo al direttore Lorenzo Savorelli e il CdA di Cassa di Risparmio, in buona parte dimesso. Ma non solo: sono numerosi gli aspetti che preoccupano la DC, tanto da auspicare l’abbandono delle logiche politiche da parte di tutti “per lasciare posto – sottolinea Venturini – al senso di responsabilità dello Stato e del Paese”.

Il momento è grave, per il primo partito all’opposizione: Carisp di nuovo senza CdA dopo la “decapitazione” forzata del precedente, lo scorso aprile, e con un bilancio non ancora approvato che registra una perdita enorme, 354 milioni di euro, che verrà spalmata in 25 anni “generando – chiosa il segretario – sfiducia nell’istituto e nel sistema bancario”. A ciò si aggiunge un piano industriale che prevede una considerevole perdita di posti di lavoro: “Di fronte a tutto ciò – manda a dire – il governo va avanti con decreti legge d’urgenza, ne ha fatti nove, e l’ultimo, il 101, mette persino in discussione l’autonomia di Bcsm e della vigilanza, in forte contraddizione con quanto da sempre proclamato da Adesso. sm”.

Di fatto, il decreto legge del 30 agosto scorso: “Provvedimenti a garanzia della stabilità economica della Repubblica di San Marino”, oltre a prevedere la possibilità di spalmare le perdite per gli istituti, fa compiere un passo indietro rispetto all’autonomia di Banca centrale, poiché impone che per l’adozione di provvedimenti straordinari, quali commissariamenti e Lca, sia “vincolante” il parere del Comitato per il credito e il risparmio, ovvero di 4 segretari di Stato.

“L’autonomia di Bcsm che fino a ieri rivendicava il governo oggi viene esautorata – osserva Venturini – mettendoci in difficoltà con le prossime visite del Fondo monetario. In questo contesto, restiamo stupiti dalla posizione del presidente di Abs, Biagio Bossone, che recentemente ha cambiato rotta rispetto al segretario alle Finanze, Simone Celli, arrivando a elogiarlo.”

Cardelli è torna sull’addio di Savorelli, ricordando che con un ordine del giorno la DC aveva da tempo chiesto le sue dimissioni, insieme a quelle del presidente di Bcsm: “Le motivazioni riportate nell’ordine del giorno sono molteplici, in primis il commissariamento di Asset banca ma ancora oggi governo e maggioranza non hanno detto le vere ragioni per cui l’hanno mandato via, mentre fino a poco tempo fa, lo avevano difeso a spada tratta”.

Sempre Cardelli solleva nuovamente “i collegamenti tra Bcsm e alcuni soggetti della finanza privata”, da tempo denunciati dal Pdcs: “Il progetto è venuto fuori, ma per mesi governo e maggioranza hanno continuato a nascondere legami reali. Per questo, appare sempre più necessaria la Commissione d’inchiesta. Per fare chiarezza su cosa è successo intorno al sistema bancario: lunedì arriverà in Commissione consiliare il relativo progetto di legge, ma nessun partito di maggioranza si è espresso su qualcosa che oggi è un atto dovuto”.

Valentini commenta che la lettura dei fatti data da governo e maggioranza è “sconcertante”. Parimenti, le dichiarazioni del segretario Celli sul cambio del CdA “perché avrebbe esautorato la sua missione è “una grave mistificazione della realtà”.

“Il problema per loro – sostiene – è solo vedere con chi sostituire chi se n’è andato, nient’altro”. Convocare il Consiglio per nominare un nuovo direttore di Bcsm e un nuovo CdA significa “far finta che la problematica non sia mai esistita”. Venturini conclude tendendo comunque una mano alla maggioranza: “Stiamo lavorando a un ulteriore documento e a proposte che auspichiamo possano trovare condivisione e approfondimento. Nonostante i gravi ritardi e gli atti impropri del governo, riteniamo ci siano ancora le condizioni per portare il Paese fuori dalla crisi e da questa situazione ridicola e assurda, ma solo se lavoriamo tutti insieme”.

Un passaggio importante si avrà per il prossimo 14 settembre, data in cui le forze politiche sono state convocate al Begni per affrontare le nomine di Cda di Cassa e del direttore generale di Bcsm. “Il tavolo da avviare – rimarca Venturini – non può essere solo convocato per informare le parti, ci deve essere spazio per ragionare insieme sulle soluzioni”.

 

 

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