Segreteria Sanità: continua il confronto per la Riforma del Sistema previdenziale

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San Marino. Dopo la pausa estiva sono ripresi nei giorni scorsi gli incontri con le parti sociali in tema previdenziale. Al centro del confronto la relazione predisposta dalla Commissione Tecnica Previdenziale, composta dai Professori Marco Micocci e Massimiliano Menzietti, dall’Avvocato Alessandro Bugli e dal Dottor Raffaele Bruni, che offre una prima valida panoramica sulle linee guida per la redazione di un progetto di legge di riforma del nostro sistema previdenziale. La Segreteria di Stato ha ribadito le modalità e le regole di ingaggio che il Governo intende portare avanti per definire al più presto un testo normativo che possa affrontare con la massima condivisione possibile le numerose criticità evidenziate attraverso la comune volontà di trovare soluzioni che possano garantire maggiore sostenibilità ed equità intergenerazionale. Dagli incontri è scaturita la volontà di affrontare il tema della riforma con la consapevolezza che non riguardi solamente l’aspetto previdenziale, ma che riguardi contestualmente le dinamiche del mondo del lavoro e dello sviluppo economico e, più in generale, della capacità della nostra società di rispondere in maniera adeguata alla crescente domanda di assistenza e solidarietà sociale. Le parti si sono salutate con l’impegno di proseguire il confronto alla luce delle risultanze attuariali, in corso di definizione, che verranno messe a disposizione entro la metà del mese di ottobre.

Tra le novità che potrebbero essere introdotte, si ipotizza il part time con la possibilità per il lavoratore “prossimo alla pensione di ridurre il proprio orario e godere in parte, in via anticipata, del trattamento economico”.
Flessibilità in uscita per “le pensioni di vecchiaia e riassetto di quella per le pensioni di anzianità, con attenzione a non mettere in crisi il meccanismo di sostenibilità della ripartizione tra lavoratori attivi e non, attraverso un meccanismo di “premio” per chi esce dal mercato del lavoro più tardi e di “penalizzazione” per chi intende anticipare al massimo l’entrata in quiescenza.
Altra proposta: l’adeguamento automatico “alla speranza di vita”.  La Commissione si è occupata anche del secondo pilastro e della razionalizzazione dei costi di gestione dei fondi di previdenza sociale e complementare.
Un’altra ipotesi mette in campo la “riduzione della contribuzione per i giovani lavoratori di prima occupazione, per un determinato numero di anni, per renderli più appetibili sul mercato”. Allo stesso tempo prevedere che la riduzione del carico contributivo di primo pilastro sia compensato in parte da una maggiore contribuzione verso FondISS, magari attraverso l’obbligo per i nuovi occupati di destinare parte del proprio TFR alla previdenza complementare, garantendo in questo modo che i primi contributi versati nella vita lavorativa siano rivalutati e aumentino la pensione integrativa di fine carriera.

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