Emanuele Santi sulle banche: “Ormai il danno è stato fatto”

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San Marino. Emanuele Santi, esponente di Movimento democratico San Marino insieme,  in questa intervista, svela il suo punto di vista sul via libera concesso dal Consiglio Grande e Generale al decreto salva Carisp e all’Istanze d’Arengo su Centrale Rischi e comunicazione bancaria dei grandi debitori oltre a chiedere l’allontanamento del presidente di Banca Centrale, Wafik Grais, e del segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli, dai loro ruoli.

Emanuele, cosa l’ha spinta a scendere in politica?

“Credo che la mia generazione abbia un obbligo morale nei confronti dei propri figli per restituire loro un Paese prospero e vivibile come quello che ci hanno lasciato, grazie ai loro sacrifici, i nostri nonni e genitori. Dobbiamo prendere atto che il modello basato sul segreto bancario e sull’anonimato societario è finito e oggi tocca alla mia generazione fare la propria parte, mettendo in campo le proprie esperienze e capacità. Da qui parte la mia esperienza all’interno di Movimento democratico San Marino insieme che, in appena un anno di vita, ha saputo cogliere il consenso da quella parte di cittadinanza che ci chiede di vigilare, come forza di opposizione, sui troppi errori che questo governo sta compiendo”.

Com’è il rapporto con Rete, movimento alleato di Md-Si?

“Quello con Rete è un rapporto solido. Già nella scorsa legislatura, attraverso i nostri rappresentanti Luca

Lazzari e Federico Pedini Amati, abbiamo gettato le basi per questa coalizione, portando avanti lotte politiche che ci hanno visti protagonisti, con gli allora quattro consiglieri di Rete, a partire dal sistema bancario fino ad arrivare ai referendum. Assieme a Rete continueremo a portare avanti iniziative consiliari e a organizzare serate pubbliche anche nel prossimo futuro, come del resto abbiamo fatto negli ultimi tre anni. Per noi, il dialogo con la cittadinanza è fondamentale perché ultimamente la politica di Palazzo ha perso il contatto con la realtà e la quotidianità dei problemi della gente di tutti i giorni”.

Il Consiglio, nei giorni scorsi, ha dato il via libera non solo alle Istanze d’Arengo su Centrale Rischi e comunicazione bancaria sui grandi debitori ma anche al decreto salva Carisp. Cosa ne pensa?

“Da ben due anni a questa parte chiediamo l’attivazione della Centrale Rischi e la comunicazione bancaria dei grandi debitori, richiesta bocciata sia da questo governo che da quello precedente. È positiva l’approvazione di queste Istanze d’Arengo per il futuro prossimo ma credo che oramai siamo fuori tempo massimo per poter mettere un argine a questa situazione. Penso che, dietro alla mancata approvazione passata di queste due richieste, ci fosse la volontà precisa di nascondere delle posizioni debitorie scomode che, nel frattempo, pare siano state accomodate in maniera ingarbugliata al limite della legalità. Per quello che riguarda Cassa di Risparmio, penso ci siano grandissime responsabilità da parte del governo per avere dato appoggio incondizionato a un Consiglio di Amministrazione che ha portato avanti un piano di svalutazione totale dei crediti di Cassa di Risparmio, a discapito del Paese e contro gli interessi dei cittadini. Quando il governo si è accorto che la perdita di 534 milioni di euro non era sostenibile per la tenuta stessa del governo, si è cercata la virata dell’ultimo minuto con la spalmatura in 25 anni. Oramai il danno è fatto; oltre ad assistere a un deflusso continuo di liquidita dal sistema bancario, i sammarinesi dovranno farsi carico del debito e dei relativi interessi per salvare Cassa di Risparmio”.

Sempre in Consiglio, è stato deciso di dare inizio a un percorso normativo capace di portare una legge sulla tutela della vita. Qual è la posizione di Movimento democratico San Marino insieme su questo tema?

“È un passo in avanti importantissimo. Quello della tutela della vita, in tutti i suoi aspetti, è un tema molto delicato che tocca la coscienza delle persone. Credo che uno Stato debba avere un approccio laico su questi temi e dare la possibilità di scelta ai propri cittadini. Una legge che regolamenti queste tematiche non obbliga né impone una scelta contraria ai propri principi ma deve tutelare chi vuole accedere a queste pratiche affinché possa farlo in libertà e coscienza. Negli anni si sono volutamente trascurati questi temi per una volontà politica ben precisa e oggi penso sia arrivato il momento di regolamentare questi temi”.

CdA rinnovati per Banca Centrale e Cassa di Risparmio. Il governo ha rispettato le condizioni poste da tutte le forze di opposizione?

“Nonostante tutte le nomine sbagliate e le dimissioni di certi personaggi, che si permettono anche di esprimere giudizi poco edificanti su San Marino e i propri cittadini, il governo continua ad andare avanti senza confrontarsi. L’ultimo esempio in ordine di tempo è il caso della nomina del nuovo direttore generale di Banca Centrale. Il segretario Celli, la settimana scorsa, aveva convocato le forze di opposizione esprimendo la volontà di ricreare da parte del governo un clima più collaborativo. Nei fatti siamo venuti a sapere dalla tv di Stato, a Consiglio Grande e Generale in corso, che era stato nominato il nuovo dg. Alla faccia della condivisione! Poi non meravigliamoci se il nuovo direttore generale non ha ottenuto il gradimento del Consiglio. Inoltre pare che il dottor Capuano non sia persona totalmente estranea a ‘contaminazioni interne’, in quanto persona vicina al dottor Deiana. Insomma, si continua a portare avanti scelte politiche che, anziché tutelare il nostro sistema bancario, stanno inducendo ulteriori difficoltà e lo stanno riducendo ai minimi termini. Ritengo indispensabile, alla luce di quello che è successo, anche l’allontanamento di tutte le altre persone che hanno partecipato a questo scempio, Celli e Grais in primo luogo”.

Se il progetto di legge su sviluppo economico dovesse ottenere l’approvazione in Aula, ci saranno miglioramenti o peggioramenti nel Paese?

“Dopo una prima versione che aveva praticamente scontentato tutte le categorie economiche e sociali, ci troviamo di fronte a un testo che ha recepito delle modifiche ma che presenta ancora molte problematiche. Molti articoli vengono demandati a decreti delegati attuativi; altri, come quelli che prevedono la concessione del credito di imposta concesso alle aziende o l’indicatore dei lavoratori medi occupati, vanno ad appesantire gli aspetti burocratici nei controlli in capo alla Pa anziché snellirli. Nel complesso, credo che questa legge non andrà ad incidere in maniera determinante sulla ripresa economica del nostro Paese. La situazione di incertezza in cui versa il nostro Stato è un forte deterrente per chi fa impresa e per portarne di nuove a San Marino”.

Ultima domanda: di cosa hanno bisogno i cittadini per avere una migliore qualità di vita?

“Sicuramente i cittadini hanno bisogno di persone che perseguano gli interessi della collettività e non quelli dei potentati economici. Mi pare che in questo non ci sia stato un cambio di rotta rispetto alle precedenti gestioni e gli interessi di poche persone vanno a discapito di quelli del Paese intero. Detto questo, credo che la Repubblica di San Marino abbia ancora leve da esercitare per fare riprendere la propria economia. Dobbiamo essere consapevoli che il benessere diffuso di qualche anno fa, frutto del nostro status di Paese off shore, è finito. Non dobbiamo dimenticare che siamo un Paese ad alta vocazione turistica e su questo dobbiamo puntare. Ci sono settori come quello del terziario avanzato, legato alla sperimentazione, alla ricerca e alle nuove tecnologie che potrebbero ricreare, se sviluppati bene, benessere e occupazione”.

ANDREA LATTANZI

 

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