Soddisfazione di Adesso.sm: promossi dal FMI

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La Repubblica di San Marino ha superato “molto positivamente” l’esame della delegazione del Fondo monetario, in visita la scorsa settimana. A dirlo sono stati i consiglieri di maggioranza Nicola Selva (Repubblica futura) Luca Boschi (Civico 10) e Marina Lazzarini (Sinistra socialista democratica). In particolare, riporta l’Agenzia Dire in un proprio lancio, i tecnici del Fmi “si sono complimentati per l’oculatezza delle spese di bilancio”, e quindi per le politiche di spending review. Non solo: una tirata d’orecchie in effetti ci sarebbe stata, ma solo “perchè il governo ha salvaguardato troppo i risparmiatori”. In particolare, i tre rappresentanti di maggioranza si sono riferiti all’operazione Asset. A seguito del provvedimento di liquidazione coatta, il governo ha infatti scelto di salvaguardare tutti i risparmi diretti e indiretti, “in nessun altro Paese si tutelano a questo livello i risparmiatori”.

Plauso anche per aver finalmente messo mano a Cassa di Risparmio: “Da anni il Fmi chiedeva di intervenire e mai prima era stato fatto”. Infine, rispetto all’operazione del trasferimento di attivi e passivi di Asset in Carisp: “Non sono stati rilievi”. La rotta del sistema bancario e finanziario, per la maggioranza, resta quella diretta verso trasparenza, legalità e internazionalizzazione, con o senza il presidente di Banca Centrale, Wafik Grais. Dalla sede di Repubblica futura, si legge in un altro lancio dell’Agenzia Dire, i portavoce delle tre sigle di maggioranza sono tornati sul dibattito concluso l’altro giorno in Consiglio, con il gradimento del nuovo direttore di Bcsm, Raffaele Capuano, e la sostituzione dei membri dimissionari della direzione dell’istituto di via del Voltone. È stata infatti una tre giorni di dibattito molto accesso, con l’opposizione che non ha mancato di aggiungere legna sul fuoco rispetto alle recenti dimissioni del presidente di Bcsm, successive al licenziamento dell’ex dg Lorenzo Savorelli e l’individuazione del suo successore in

Capuano. Ma da Adesso.sm, come avvenuto in Aula, hanno assicurato che anche con la rivoluzione negli organi direttivi di Bcsm non cambia la direzione di governo e maggioranza rispetto le politiche intraprese.

“Le dimissioni e il nuovo direttore in Banca centrale – ha infatti rimarcato Nicola Selva di Repubblica futura – non vuol dire aver cambiato idea su queste linee”, al contrario sono “sintomo di un governo e di una maggioranza che hanno la capacità di rispettare l’autonomia degli organismi, ma anche di fare poi opportune verifiche e di fare poi anche scelte diverse”. In definitiva, “è un modo di fare buona politica”.

Per il coordinatore di Rf il problema principale del sistema bancario e finanziario quindi “non sono solo le nomine, le procedure, gli errori stessi ma i crediti non esigibili che si sono creati nel corso degli anni nelle nostre banche”.

E rispetto la gravità del momento, lo stesso ammette che si sarebbe aspettato un dibattito “più costruttivo” in Consiglio. Per Selva, l’obiettivo di “tutta la politica” dovrebbe infatti essere comune: “Mettere in campo iniziative concrete per superare le difficoltà del sistema e per ripristinare un livello adeguato di fiducia”. Anche Marina Lazzarini di Sinistra socialista democratica non ha mancato di richiamare l’opposizione a giungere consigli più miti: “In questi giorni abbiamo ascoltato grosse illazioni, anche perché a San Marino scatta la macchina del fango per qualunque cosa”. E se l’è presa anche contro gli attacchi rivolti al presidente dimissionario di Bcsm: “È una persona di altissimo livello e professionalità che ha fatto bene il suo lavoro a San Marino”. Infatti, distinguendo nettamente la sua opera da quella di Savorelli, il consigliere di Ssd ha sottolineato che “la sua mission era di aprire il Paese all’internazionalizzazione e lui questo ha fatto”, ovvero “ha rinsaldato i rapporti a livello internazionale”. A sostegno di ciò ha ricordato come nelle visite al Fmi di Washington il presidente fosse “conosciuto da tutti”. Lazzarini se l’è presa anche con “le illazioni sulla frattura in Ssd e tra Ssd e il resto della maggioranza”. Anche queste “sono solo vuote fantasie”, ha detto riferendosi alle differenze di vedute emerse in Aula tra il segretario di Stato per le Finanze, Simone Celli, e il capogruppo di Ssd, Giuseppe Maria Morganti. La verità, per il consigliere, è che Sinistra socialista e democratica “sta andando compatta e senza tentennamenti verso il congresso di novembre di riunificazione che rafforzerà l’unità della sinistra sammarinese”.

Anche Luca Boschi, coordinatore di Civico 10 è intervenuto sul presunto strappo in Ssd: “C’è una dialettica interna, non c’è stato nessuno scontro con toni esasperati”. Inoltre, “le componenti di Ssd hanno massima fiducia e appoggio da parte di tutta la coalizione”. Infine la Lazzarini torna sul Consiglio e in particolare sul discorso di saluto della Reggenza: “È stato anche un discorso di denuncia contro l’atteggiamento di diversi consiglieri delle opposizioni di poco rispetto nei confronti dei Capitani Reggenti”. Nel momento in cui infatti la Reggenza faceva il suo saluto “due componenti non erano in Aula”, ha denunciato la Lazzarini. In generale, questi atteggiamenti “hanno avuto anche sapore di maschilismo: il fatto che fossero due donne Capo di Stato ha forse solleticato provocazioni e mancanza di rispetto.

 

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