Tg 5, al lupo, al lupo? Non del tutto

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San Marino. Che seccatura passare il week end a spiegare ad amici, conoscenti, curiosi più o meno in buona fede quel che sta succedendo a San Marino nelle ultime ore.

Errore! Non è ciò che sta accadendo nelle ultime ore ma negli ultimi anni.

Un processo che ebbe i suoi natali con Giulio Tremonti, quando volenti o nolenti i capitali male imboscati per lo più da italiani vicini e lontani cominciarono a defluire. Da allora attraverso due scudi italici e una voluntary disclosure a cui pare ne seguirà a breve un’altra, il nostro sistema bancario e la raccolta si sono ridotta ad un terzo, da 15 a 5 miliardi di euro, grosso modo.

Di certo un percorso repentino, non voluto ma imposto dal nostro protettore, l’Italia, per il quale da sempre soffriamo di una congenita sindrome di Stoccolma.

Poco conta la pronta replica al gossipparo TG5 da parte del Segretario Celli. Tutti sappiamo che i conti non sono in ordine e che la liquidità scarseggia, che i patrimoni di alcune banche sono gonfiati da terreni valutati 110 milioni di euro (neanche ci fosse il petrolio sotto), oppure opere d’arte e collezioni il cui valore (aleatorio in quanto tali) s’impenna a comando per far tornare il bilancio. Così pure siamo tutti (o quasi a quanto pare) in apprensione per i risparmi bloccati dei neorisparmiatori di Cassa, ex di Asset che nel migliore dei casi vedono denaro sonante convertito in obbligazioni. Infine dispiace per molti impiegati di banca checché ne dica il Governo rischiano il posto.

Tutto questo è tangibile sia da parte degli analisti, dati alla mano, che da parte dei comuni cittadini, che spesso hanno un polso della situazione più complessivo della fredda analisi tecnica.

Da qui al default dello Stato ancora ce ne corre, intendiamoci, ma di certo sarebbe stata più credibile una replica a più ampio spettro, che parlasse chiaramente anche di quella economia reale sana che sta sostenendo il Paese in questa fase di transizione e di abbandono del sistema off-shore, che spiegasse che ci sono asset di sviluppo forti, come il Parco Scientifico e Tecnologico, il progetto Fibra di Stato, l’internazionalizzazione, tutte cose che non hanno colore politico. Giusto? Purtroppo però fa molto più rumore un albero che cade che una foresta che cresce e dunque la bomba del TG5 è detonata in tutta Italia con grande fragore. Certo che noi sammarinesi siamo proprio forti: seduti per vent’anni sui risparmi occulti di una manciata di evasori a contare gli interessi, senza fare nulla, adesso ci lamentiamo del fatto che per lavorare in banca (che è un’azienda privata, lo ricordo) bisogna anche avere delle competenze e magari subire pure la concorrenza di chi ha studiato. Non credo sia intelligente sostenere che “va tutto bene” per calmierare la preoccupazione dei cittadini. Sarebbe meglio invece ammettere che un problema c’è e lavorare per porvi rimedio, puntando anche su nuove branche tecnologiche cominciando da subito a convertire mansioni obsolete in nuove professionalità richieste dai nuovi mercati.

Dobbiamo capire che è normale, anzi giusto, aspettarsi sempre meno gente di dubbia reputazione che viene ad imboscare capitali di dubbia provenienza e lavorare invece perché arrivino sempre più imprenditori seri. Dobbiamo capire che è normale, anzi giusto, ridimensionare la nostra PA ed il nostro sistema bancario.

Dobbiamo capire che è normale, anzi giusto, che il privilegio oggi sia quello di poter lavorare dignitosamente per guadagnare adeguatamente e non guadagnare molto lavorando poco.

Se capiamo tutto questo, potremo risalire la china in un solo decennio, grazie alle nostre piccole dimensioni, che al giorno d’oggi possono essere una risorsa, se utilizzate bene, e non un limite.

A tal proposito esiste una nuova, fiorente letteratura sul futuro dei “piccoli stati” intesi come “città stato” virtuose, in grado di interagire col mondo e non come porti di mare off-shore arroccati su loro stessi come lo sono

Lussemburgo, Malta e altri isolotti sconosciuti di pertinenza per lo più britannica. Dunque stiamo tranquilli: va tutto benino ma potrebbe andare molto meglio, come prima del servizio del gossipparo TG5 ed il nostro destino resta ancora nelle nostre mani e nella nostra resilienza. Viva San Marino, Viva la Libertà.

Francesco Chiari

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