Consiglio sul bilancio: si procede ad oltranza

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San Marino. Tour de force consiliare per terminare l’esame del Bilancio previsionale 2018: l’ufficio di Presidenza di ieri ha definito i nuovi orari dei lavori, estendo le sedute notturne di ieri e di questa sera. L’Aula così è stata impegnata tutta la notte, direttamente fino l’inizio della seduta di questa mattina, prendendosi una pausa alle 12,30 e per riprendere alle 15,30. La seduta del pomeriggio terminerà alle 19.30 e i lavori riprenderanno alle 21 per continuare tutta la notte e senza pause per tutta la giornata di domani fino alla fine dell’esame del provvedimento, se necessario fino la mattina successiva di venerdì 22 dicembre.

Si torna a parlare- e si riaccende lo scontro in Aula – su Cassa di Risparmio e sistema finanziario: in mattinata il dibattito si concentra infatti sull’articolo Art.31 “Acquisto azioni Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino” e i relativi emendamenti, uno del governo e 4 soppressivi dell’intero articolo da parte di ciascun gruppo di minoranza che all’unisono esprimono contrarietà all’intervento.
Il governo, attraverso il suo emendamento, inserisce nell’articolo anche l’operazione di acquisto del Casale La Fiorina che, spiega il Segretario per le Finanze, Simone Celli, costerà allo Stato 7,3 mln di euro, una spesa che verrà ripartita in 25 anni. Resta invece “ancora in corso” la trattativa sulle quote della Sums in Cassa su cui si sta lavorando, chiarisce Celli, sulla base di una perizia estimativa chiesta dal governo per stabilirne il valore. “Si parte da una base negoziale di circa 3 milioni” rivela il Segretario, cifra anch’essa che verrà ripartita in 25 anni.
I gruppi di opposizione chiedono di non procedere all’acquisizione delle quote di Sums: non manca chi solleva la questione dell’esposto dell’ex direttore di Crrsm, Luca Simoni, su possibili interferenze esterne verso alcuni ex membri del Cda dell’istituto. Per Teodoro Lonfernini, Pdcs, dietro l’articolo 31 “c’è un preciso intento di fermare la Sums che si è opposta all’approvazione di un bilancio di Cassa con 534 mln di euro di perdite”. Dalla maggioranza, Matteo Ciacci, C10, motiva la scelta: “Sums può rivendicare impugnazioni che generano conflitti tra soci- spiega- non possiamo bendarci gli occhi e dire che non è successo nulla”, rispetto ai ritardi nella cessione di Asset, “determinati- chiarisce- dall’impugnazioni di delibere assembleari da parte dei soci”. Marco Gatti, Pdcs, punta il dito contro un Bilancio dello Stato “non veritiero”, a causa delle “poste mancanti” relative alla copertura delle perdite di Cassa. Su questo tutti i gruppi di opposizione sottoscrivono e presentano una mozione d’ordine per impegnare il Consiglio a procedere all’approvazione del bilancio “solo ed esclusivamente qualora siano introdotte tramite emendamento le poste” relative alle perdite di Cassa di 534 mln di euro.  La mozione non è ritenuta accoglibile dalla Reggenza e l’opposizione si impegna a trasformarla in un Ordine del giorno. Il Segretario di Stato Celli interviene per spiegare la mancanza di iscrizione a Bilancio delle perdite di Carisp: “Il piano di ammortamento di Romito, previsto dal piano industriale dell’istituto- chiarisce- è stato oggetto solo di una presa d’atto” e non di formale approvazione dall’assemblea dei soci. “Una volta approvato in via definitiva il piano industriale, e quindi l’ammortamento- assicura Celli- si avrà iscrizione a bilancio della perdita”. Si procede alla votazione degli emendamenti, tutti respinti quelli abrogativi dell’opposizione, e anche quelli in subordine di Psd e Dim, accolto quello del governo. Superato l’articolo 31, si passa all’approvazione di un ulteriore emendamento del governo: l’Art.31 bis “Acquisto obbligazioni e interventi di rafforzamento del sistema bancario”, autorizza il governo ad acquistare obbligazioni di Cassa dall’Iss fino a 35 mln di euro. Operazione che serve, spiega Celli, a recuperare risorse per il rafforzamento patrimoniale di Cassa di Risparmio per 80 mln di euro. “Un altro intervento per coprire il debito di Cassa- stigmatizza Denise Bronzetti, Ps- e con cui si maschera il pareggio di bilancio”.

Maggioranza e opposizione trovano finalmente intesa con la presentazione dell’emendamento di Democrazia in movimento “Articolo 31 bis”, che trova una riformulazione condivisa con il governo e l’accoglimento a larga maggioranza: 42 voti a favore, 1 astenuto e 1 contrario.  Oggetto della proposta di Dim è la “separazione bancaria” e l’emendamento concordato con il Segretario Celli prevede che “entro marzo 2018 si impegna il Congresso di Stato, per tramite del Segretario alle Finanze e sulla base dell’indicazione di Bcsm, a presentare alla Commissione Finanze un progetto di fattibilità, finalizzato a introdurre opportune modifiche normative che consentano la separazione tra banche commerciali e banche di investimento”.

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