Consiglio: passano patrimoniale e minimum tax

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San Marino. Una vera e propria maratona che ormai dura da lunedì, con due nottate piene e giorni che non finiscono mai. A mezzo giorno di oggi, il Consiglio era fermo all’articolo 39, ne mancano 20, più gli emendamenti. Ma il tour de force ormai è ridotto a livelli non umani e, su invito della Reggenza, i capigruppo hanno preso una piccola pausa per ragionare sugli emendamenti. In pratica si è stilato un elenco di quelli giudicati molto importanti, alcuni sono stati concordati col governo, di seguito sono stati ritirati tutti gli altri, circa una sessantina. Inoltre si è deciso di snellire anche gli interventi, limitando la parola a uno per gruppo.

Per il resto, la finanziaria è entrata negli argomenti importanti la scorsa notte, con l’esame di patrimoniale e minimum tax. Provvedimenti definiti dalla maggioranza “dolorosi ma necessari al pareggio”, precondizione per presentarsi in maniera seria e credibile agli investitori internazionali. “Sono provvedimenti straordinari” ma l’opposizione ha fatto notare che sono inseriti nel bilancio pluriennale e ha continuato ad attaccare una finanziaria “troppo recessiva e senza crescita”. La minimum tax non piace neppure alla maggioranza ma la sua reintroduzione nel triennio 2018-2020, ha spiega Celli, nasce per “individuare modalità di extra gettito per gestire problemi oggettivi di liquidità di cassa”. L’opposizione non la vuole: “Il suo scopo è solo quello di fare Cassa mettendo in difficoltà le attività che fanno fatica a fare quadrare i conti” ha accusa Gatti. “È un deterrente per chi vuole venire a investire a San Marino” ha lamentato Giovanna Cecchetti. “Coraggioso sarebbe chiedere sacrifici alle imprese che hanno sempre sfruttato il paese” ha chiosato Marianna Bucci. Il Governo ha proposto una “formulazione integrativa” rispetto all’emendamento dei gruppi di maggioranza “in grado di compensare la minimum tax negli esercizi finanziari successivi in cui sarà totalmente restituita”. “Un’altra furberia – ha commentato Dalibor Riccardi – il problema è che chiedete l’ennesima anticipazione che andrà a gravare sui bilanci e sui costi delle aziende”. Alessandro Bevitori, Ssd, ha illustra l’emendamento: “La vera novità è che mentre prima questa tassa poteva essere recuperata con l’imposta Igr, si è pensato di compensare i 4 anni successivi con qualsiasi altra imposta, come quella sui servizi, la monofase, l’imposta di bollo. In definitiva, per l’operatore economico c’è possibilità di recuperare l’importo nei 4 anni successivi e la minimum tax diventa a tutti gli effetti un’anticipazione di imposta”. All’alba viene anche approvata la Patrimoniale, con 33 voti favorevoli e 14 contrari. È muro contro muro, l’opposizione chiede di abrogarla, il Ps che almeno venga esclusa la prima casa. Passa anche la modifica della Tassa di circolazione con 36 Sì e 10 No. Si è trovato l’accordo sull’emendamento di Rete sulla pubblicazione dei dati societari ed è stato accolto un emendamento della Dc sul piano strategico. Si va avanti con la maggioranza che cerca l’accordo con l’opposizione per ridurre i tempi.

Si è proseguito con la richiesta di applicare il limite dei 100.000 euro a tutto il personale dipendente, anche ai contratti prima dell’entrata in vigore. Si dà mandato al Congresso di Stato di elaborare entro il 30 giugno una proposta di disciplina del tetto massimo delle retribuzioni che tenga conto della necessità di dotare l’amministrazione di risorse specialistiche di livello adeguato. Tutti d’accordo, in Aula, sulle criticità post referendum, in primis nell’Iss anche se Rete ha chiesto dati certi, per capire se e in quali settori siano state riscontrate.

Oggi pomeriggio si sta proseguendo ad oltranza. L’accordo snellisce tantissimo i lavori, ma la strada è ancora lunga.

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