Dopo 70 ore, il Consiglio vara la legge di bilancio, con alcune novità eclatanti

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San Marino. È la legge dei record. Primo, quello delle 70 ore di dibattito senza interruzioni, con Consiglieri e personale stremato per un orario di lavoro da schiavismo della politico. Ma il secondo record è quello del metodo: una volta trovato l’accordo tra i gruppi, con l’opposizione che sotterra l’ascia di guerra e la maggioranza che perde la sua arroganza, non solo i lavori procedono velocissimi, ma vengono segnate tappe importanti per crescita democratica e civile della comunità.

Primo punto, importantissimo, passa il concetto di “matrimonio omosessuale. Lo introduce un emendamento di DIM per incentivare il turismo matrimoniale sul Titano e ci mette dentro anche le coppie dello stesso sesso. Inaspettatamente Celli non dà indicazioni di voto (e anche questo è bel segnale) e così arrivano 25 voti a favore, 20 contrari e 5 astenuti. Sicuramente un buon viatico per la legge di iniziativa popolare sulle unioni civili, appena depositata.

Poi c’è il tetto degli stipendi, con due emendamenti: uno del PDCS, uno del governo. Il dibattito è rovente, perché il tetto degli stipendi a 100 mila euro è frutto di un referendum votato a stragrande maggioranza dai cittadini. Alla fine, passa solo l’emendamento del governo, con il quale, spiega Celli “diamo una soluzione- a una scorretta applicazione normativa che c’è stata fino ad oggi, poi diamo una serie di indicazioni per calcolare il tetto dei 100 mila euro lordi, escludiamo una serie di voci dalla retribuzione e indichiamo le figure apicali cui si fa riferimento”.

Da sottolineare la riorganizzazione di Banca Centrale, dopo che per mesi è stata posta in una sorta “turris eburnea” non toccabile, né criticabile. “È passaggio qualificante – spiega Celli – di questa legge di Bilancio”. Entro il 28 febbraio Bcsm dovrà presentare un progetto per aumentare l’efficienza; ridurre i costi di gestione anche attraverso l’individuazione di forme di solidarietà fra dipendenti; riforma dello statuto e una riduzione di almeno un 20%, rispetto all’ultimo accordo sottoscritto, degli oneri per la remunerazione dei servizi prestati da Banca Centrale a tutto il Settore Pubblico Allargato.

Infine, viene abbattuto un altro tabù: la residenza ai frontalieri. Ogni anno, 20 frontalieri con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e che abbiano svolto attività professionali in territorio per un periodo continuativo di almeno 15 anni, potranno richiedere la residenza ordinaria.

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