In Commissione Finanze, la sfida di San Marino Innovation

0
150

San Marino. Il Tecno Science Park cresce e diventa “San Marino Innovation” o, in italiano, Istituto per l’Innovazione della Repubblica di San Marino. La seduta del pomeriggio è tutta dedicata all’audizione di Sergio Mottola, Presidente di “San Marino Innovation”, in capo all’istituto dallo scorso settembre.

Ad introdurlo è il Segretario di Stato Andrea Zafferani che anticipa le novità: “Abbiamo voluto dare una scossa – motiva – per allargare il raggio di azione, non eravamo infatti particolarmente soddisfatti di quanto era stato fatto fino ad allora”. Il progetto era infatti carente sul piano dell’innovazione, spiega Zafferani. Tra i cambiamenti previsti nello statuto dell’ente (il relativo decreto sarà in ratifica nella prossima seduta consiliare) sono citati il cambio del nome e la presenza nel Cda di un rappresentante dell’opposizione. Altre novità riguarderanno la mission: “L’ente vuole essere al centro delle politiche di attuazione e attrazione dell’innovazione nel Paese”. Diversamente, oggi la normativa “è tarata sulle start up”, spiega il segretario di Stato, mentre si vuole dare spazio anche ad altre vocazioni come la funzione di introdurre innovazione nella Pa. E ancora: Zafferani propone un ente interamente pubblico e di questo “dovremmo discutere con i soci di minoranza, che sono alcuni istituti di credito”.

La parola passa quindi a Mottola che illustra il cambio di visione dell’ente: “Abbiamo messo al centro della strategia della società le parole open innovation”. Di fatto, il presidente chiarisce che si è abbandonato il modello di innovazione precedente, passando da un sistema chiuso a uno aperto, “dove i protagonisti sono le reti locali chiamate ad “ecosistemi di innovazione’” con attori quali consumatori, imprese, enti di ricerca e formazione, operatori finanziarie e settore pubblico. Illustra quindi le criticità riscontrate al suo insediamento: “A settembre abbiamo visto che il Tecno Science operava soprattutto come incubatore e aveva una legge che dava incentivi fiscali di cui pochissime imprese potevano godere perché le start up in genere fanno fatica a fare utili”.  Inoltre, “la strategia immobiliare precedente aveva portato a una perdita sistematica nel modello di business messo in piedi”. In sostanza “pagavamo lo spazio- tira le somme- molto di più di quello che pagavano le società”.

San Marino Innovation cambia quindi strategia e si pone da ‘abilitatore’: “Siamo quelli che vogliono aggregare- spiega Mottola- e fare in modo che l’innovazione si faccia al nostro tavolo, cercando di far contribuire tutti gli attori che si trovano in Repubblica”. Guarda ai punti di forza di San Marino, in primis, la sua capacità normativa: “L’ecosistema San Marino può crescere esponenzialmente dimostrando agli innovatori del mondo 1) qui creiamo innovazione 2) il quadro normativo è chiaro e semplice 3) garantiamo tempi certi quando cambiamenti normativi rapidi sono necessari”. In sintesi, rispetto al ruolo dell’listituto: “Si farà garante della validità imprenditoriale dell’iniziativa nei confronti delle istituzioni- conclude- e garantirà a sua volta certezza di tempi agli imprenditori”.

Il cambiamento di prospettiva dell’ente viene apprezzato dai commissari in modo bipartisan. Luca Boschi, C10, rileva come il tema sia importante, tanto da permettere di “mettere da parte le posizioni politiche e avere largo respiro”. L’intento della maggioranza non è quello di mettere bandierine, assicura: “Ora è importante passare dalle parole ai fatti- conclude- c’è l’appoggio della maggioranza e mi pare di capire anche dell’opposizione, non ho dubbi che si vada a vanti su questo progetto”.

SMNA

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here