Teodoro Lonfernini: siamo una Repubblica troppo vecchia

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San Marino. Siamo la Repubblica più antica del mondo: (bellissimo slogan) ma purtroppo vero in tutti i sensi; sia da un punto di vista di gestione politico-istituzionale-amministrativo, perlomeno in tante circostanze che non rispondono più ai meccanismi moderni di un mondo che ci circonda e che va avanti in maniera veloce, molto veloce.
L’euro-zona cresce, tutta, compresa la vicina Italia (è tutto un dire) e noi invece decresciamo, se non altro in spirito di rassegnazione e depressione del sistema generale.
Aspettiamo e cerchiamo qualcosa che non c’è, forse non c’è più da tanto tempo, e in questo caso mi riferisco alla maturità del nostro Paese e della sua gente (non tutta per fortuna) ma, aspettando invano, che cosa accadrà?
Dico questo perché siamo alla vigilia dell’ennesimo Consiglio Grande e Generale, in cui non c’è di nuovo nulla all’ordine del giorno che serva al Paese in termini di materiale su cui lavorare seriamente per affrontare la ripresa; poi ci meravigliamo se la gente ci dice (ma quelli a Palazzo che fanno?).
Bisogna agire subito e l’attuale maggioranza e governo, a parte qualche simpatico comunicato in cui rievoca costantemente i fantasmi del passato (vedi l’ultimo di Repubblica Futura), con i quali certamente non daremo grandi soddisfazioni a nessuno, non faremo in modo che l’economia riparta, che i disoccupati possano tornare ad essere occupati, che lo stato sociale possa continuare ad esser garantito, che i servizi eccellenti fino ad oggi possano continuare ad essere una ricchezza per i nostri cittadini, ecc. ecc. Dicevo, la maggioranza ed il suo governo, non ha nulla nelle mani e lo testimoniano appunto gli ordini del giorno, vuoti e inutile, con i quali convocano ripetutamente le istituzioni (Consiglio e Commissioni).
Cosa è cambiato dopo gli ennesimi gridi di allarme e denunce politiche? Cosa è cambiato nella azione politica (intesa come sistema Paese)? Cosa è cambiato sostanzialmente, se non in peggio, in relazione alle questioni che riguardano tutti, gestite in maniera strumentale ed eccitata, nel Nostro Paese?
È cambiato che “l’inimmaginabile” è diventato legittimo; è cambiato che il Paese è anestetizzato rispetto alle circostanze che vive, o che qualcuno sta facendo vivere, con una supponenza e assenza di condivisione ai limiti della tolleranza.
Cambiare tutto ed in quel modo, per non cambiare proprio nulla.
Siamo conservatori? Sì, è vero lo siamo, ma lo siamo in un Paese in cui ormai non ha più niente da conservare, a causa delle azioni di un sacco di gente sbagliata; se proprio mai dobbiamo conservare qualcosa, questo certamente sono le tradizioni istituzionali e storiche, dalle quali credo che con forza e determinazione dovremo ricostruirci con nuovi “anticorpi”.
A voi, cari colleghi della maggioranza solo una cosa urta e cioè il giudizio, che è qualcosa che riguarda certamente anche il sottoscritto (come d’altronde ogni persona esposta istituzionalmente), ma la realtà ora dovete governarla voi e dunque basta con i giochi della politica, basta con le difese di politiche inconsistenti e dettate solo ed esclusivamente dalla esaltazione delle emergenze, basta con la pressoché assenza di condivisione con chi, insieme a voi, deve rispondere alle responsabilità delegate dalla gente, basta con la politica in cui voi dite nero e noi diciamo bianco.
La maturità, vostra e nostra, si dovrà misurare proprio sulle cose da fare (se possibile bene e in fretta), per cui, fermate la vostra voglia di ricostruire solo ed esclusivamente un dominio politico, fermate la politica ossessiva ed opprimente, sorda e in tanti casi anche muta;
da questo tunnel se ne esce solo tutti insieme e solamente se siamo tutti disposti a rinunciare qualcosina per il bene del Paese.
Sediamoci con credibilità e solidarietà nazionale attorno un tavolo (vera concertazione) e facciamo ciò di cui anche il FMI ha evidenziato, ridiamo fiducia al sistema e lavoriamo per diventare, una volta per tutte, la Repubblica più “efficiente” del mondo; non è una impresa cosi impossibile.
Se non ne siete disposti a fare questo, allora allontanatevi, io sarò pronto a fare altrettanto se è per il bene e per il meglio di tutti.
Teodoro Lonfernini – Consigliere (PDCS)

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